STAMPA DEI TESSUTI
(XXXII, p. 465, App. II, II, p. 889)
Pur essendo invariati sia la classificazione dei tessuti a stampa che i concetti generali che presiedono al funzionamento delle macchine per la s. dei t., dagli anni Sessanta questo specifico tipo di impianti ha subito profonde trasformazioni nella tecnologia, facendo registrare sensibilissimi incrementi di produttività con paralleli miglioramenti nel livello qualitativo. La stampa a quadri, con trasferimento manuale dei quadri stessi lungo il tavolo su cui si trova la stoffa, è stata meccanizzata con il procedimento cosiddetto ''mano-macchina'': il tessuto avanza a scatti e si ferma in corrispondenza di ciascun quadro su cui una spatola, muovendosi avanti e indietro lungo l'altezza della pezza, distribuisce la pasta colorante: il tutto si compie rapidamente e automaticamente. Il numero dei quadri è almeno uguale a un multiplo del numero dei colori. Per le produzioni di media-grande serie viene ancora adottata la stampa a mezzo di cilindri di rame incisi e disposti a satellite, ciascuno pescante nella relativa vaschetta contenente la pasta colorante di una determinata tinta; la preparazione di tali cilindri è tuttavia lunga e costosa e la qualità della stampa non è sempre perfetta. La tecnologia più avanzata adotta il cosiddetto ''quadro rotante'', che unisce i vantaggi della precisione e flessibilità del sistema a mano-macchina con la produttività della stampa rotativa. I cilindri di rame sono sostituiti da cilindri cavi (a in fig. 1) nel cui interno si trova la pasta colorante e una racla a spatola b, immobile, mentre la superficie laterale del cilindro, molto finemente forata e sulla quale è avvolto uno schermo forato in corrispondenza del disegno da riprodurre, ruota e depone sul tessuto c che avanza il colorante attraverso tali forellini. Il tessuto scorre su un supporto di base d, cavo e forato nella zona di contatto con il tessuto stesso, il cui interno è mantenuto in depressione. Le più recenti tecniche di preparazione dei quadri, sia piani che rotanti, a mezzo della lettura elettronica del disegno e della scomposizione automatica dei colori, hanno enormemente semplificato e accelerato la lunga e tediosa opera meccanica per riprodurre con il metodo serigrafico il disegno relativo a ciascun colore sulla finissima rete di nylon, o di fili di nickel, opportunamente forata, che fa da fondo al quadro piano o che avvolge il quadro rotante. Le moderne macchine da stampa hanno molto accresciuto la velocità di lavoro e l'affidabilità del procedimento grazie alla presenza di una sofisticata elettronica di bordo che controlla in continuo tutti i parametri (rapporto di stampa, velocità di raclatura e di sollevamento quadri, angolatura delle racle, ecc.).
Una nuova tecnica che riscosse grande successo soprattutto negli anni Settanta è la cosiddetta stampa transfer: grazie a essa si realizza il trasferimento di motivi di disegni da un substrato di carta prestampata al tessuto. Tale stampa può essere effettuata secondo diversi procedimenti: stampa thermacrome (si stampa una pellicola colorata termoplastica sulla carta e quindi si ristampa sul tessuto mediante passaggio contemporaneo della carta e del tessuto su calandra); stampa per termoplasticità con post-trattamento a umido (il rotolo di carta è impresso con disegni ottenuti con diversi tipi di coloranti mescolati con resine termoplastiche, il trasferimento dalla carta al tessuto si effettua con passaggio su calandra, segue il fissaggio del colorante trasferito con adeguato trattamento di vaporissaggio); termostampa o ristampa per sublimazione (si stampa l'apposita carta con coloranti in generale dispersi, sufficientemente sublimabili, si dispone questa sul tessuto, si portano i due substrati a una temperatura di 180÷190°C in modo da provocare il trasferimento dal colorante al tessuto con il quale esso ha grande affinità ad alta temperatura).
Il sistema di ristampa per sublimazione è attualmente il procedimento transfer più diffuso, grazie all'elevata produttività dell'impianto e all'assenza di post-trattamenti. Tra le limitazioni da citare, innanzitutto la necessità di operare con tessuti composti da fibre sintetiche o con elevata percentuale di tali fibre. In fig. 2 è riportato lo schema di una macchina per la stampa transfer, dove a è il rotolo di tessuto da trattare, b il rotolo di carta stampata, c il rotolo di tessuto stampato, d il rotolo di carta esaurita, e il tamburo all'interno del quale si crea una depressione per favorire l'aderenza fra carta e tessuto, f i radiatori per il riscaldamento, g i tubi di scarico.
Bibl.: F. Testore, F. Viviani, Novità sulle stampe dei tessuti, in Quo vadis, mecatronic ITMA 1987?, a cura di F. Testore in collaborazione con M.G. Guzzinati e altri, Milano 1988; S. Brabant, J.W. Birkenhauer, Sviluppo dell'industria della stampa tessile, in International Textile Bulletin, 4 (1990), pp. 15-36; M. Driesen, H. Stenhauf, Macchine per stampa transfer, ibid., 4 (1993), pp. 36-38.