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Cannizzaro, Stanislao

L'Unificazione (2011)
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Cannizzaro, Stanislao


Chimico (Palermo 1826 - Roma 1910). Studiò chimica a Pisa con Raffaele Piria. Nel luglio 1847, trovandosi per le vacanze in Sicilia, decise di partecipare alla preparazione della rivolta contro i Borboni e, allo scoppio della rivoluzione (1848), combatté come ufficiale di artiglieria a Messina, assediata dalle truppe borboniche. Nel marzo 1848 fu eletto deputato al nuovo Parlamento siciliano e, alla caduta di Messina, fu inviato a Taormina per raccogliere forze da opporre all’avanzata delle truppe regie. Dopo il fallimento della rivoluzione, costretto all’esilio, si imbarcò per Marsiglia e di lì di si trasferì a Parigi dove conobbe i chimici August Cahours e Henri-Victor Regnault. Nel 1851 accettò la nomina a professore di fisica, chimica e meccanica nel Collegio nazionale di Alessandria. Qui continuò le ricerche sui derivati della cianammide ed eseguì l’importante lavoro sulla dismutazione della benzaldeide (1853). Tenne anche lezioni pubbliche, a cittadini e operai, di chimica e di meccanica elementare. Nell’ottobre del 1855, si trasferì all’università di Genova dove proseguì i lavori sugli alcooli aromatici. Nell’estate del 1860, dopo l’ingresso di Garibaldi a Palermo, rientrò nella sua città natale dove nel 1861 ebbe la cattedra di Chimica inorganica e organica; per alcuni anni fu poi rettore dell’università. Ricoprì anche vari incarichi pubblici: fu consigliere comunale e assessore della Giunta municipale e, durante l’epidemia di colera del 1867, fu commissario per la sanità pubblica. Istituì inoltre una scuola tecnica serale per operai. Nel 1870, insieme a Francesco Selmi, Emanuele Paternò, Ugo Schiff e altri, fondò la «Gazzetta chimica italiana», di cui divenne direttore. Chiamato a Roma (1871) a dirigere l’Istituto chimico universitario appena costituito, intraprese una lunga serie di ricerche sulla santonina e si dedicò allo sviluppo scientifico dell’Istituto, avviando così la scuola chimica romana. Nel 1871 venne nominato senatore; nel 1873 divenne socio dell’Accademia dei Lincei. L’importanza fondamentale di Cannizzaro nello sviluppo della chimica è rappresentata dal suo contributo alla teoria molecolare: nel suo celebre Sunto di un corso di filosofia chimica (1858), ponendo a fondamento il principio di Avogadro, individuò nella molecola, intesa come aggregato di atomi, l’unità strutturale della materia.

Vedi anche
Paternò, Emanuele, principe di Sessa Paternò, Emanuele, principe di Sessa. - Chimico (Palermo 1847 - ivi 1936), allievo di S. Cannizzaro, prof. nell'univ. di Palermo e poi di Roma; socio nazionale dei Lincei (1883). Autore di importanti ricerche di chimica pura, di chimica organica e inorganica (crioscopia, pesi molecolari, preparazione ... Gazzetta chimica italiana Periodico di chimica fondato nel 1871 da S. Cannizzaro, F. Selmi, U. Schiff, successivamente continuato da E. Paternò, pubblicato dalla Società chimica italiana. Nel 1997 si è fusa con gli organi delle società chimiche di Belgio, Francia, Germania e Paesi Bassi e da tale fusione sono nate due riviste: ... Raffaele Pìria Pìria, Raffaele. - Chimico (Scilla, Reggio di Calabria, 1813 - Torino 1865). Laureatosi in medicina, studiò chimica con Dumas a Parigi, dove realizzò importanti ricerche sulla salicina. Fu docente di chimica all'univ. di Pisa, dove ebbe fra i suoi allievi C. Bertagnini e S. Cannizzaro, e in seguito all'univ. ... chimica Scienza che studia le proprietà, la composizione, l’identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze sia naturali sia artificiali del regno inorganico e di quello organico. 1. Storia La nascita della chimica si fa in genere risalire alla seconda metà del 18° sec., quando si svilupparono ...
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