De Chiara, Stanislao
, Studioso di D. (Cosenza 1856 - ivi 1923), presidente dell'Accademia cosentina. Si dedicò con molto fervore allo studio e alla diffusione del culto di D. in Calabria. È autore di numerose pubblicazioni di argomento dantesco, distinte in saggi, letture, note, recensioni, prefazioni, caratterizzati da rigore di metodo e da fine sensibilità interpretativa.
Esordì con il Saggio di un comento alla " Comedia " di D.A. (Inf. V), che gli procurò aspre critiche, ma anche gli autorevoli consensi, tra gli altri, del Carducci e del Giuliani. Si tratta effettivamente dello stralcio di un commento completo, di cui era già pronta, all'atto in cui scriveva al Giuliani, la prima parte (Inferno), che rimase manoscritta, non pregevole per meriti di originalità, ma notevole per l'onesto proposito di giovare agli studiosi, offrendo loro una scelta delle migliori interpretazioni e " raccolti in uno i migliori comenti onde non essere costretti a riscontrargli singolarmente ". Fin dal 1880 aveva espresso l'intenzione di tentare un commento filologico della Commedia " a simiglianza di quelli che - si licet... - pel Petrarca e pel Poliziano à fatti il Carducci e per qualche poesia del Leopardi il nostro B. Zumbini " (lettera a G.B. Giuliani del 27 maggio 1880). Lo studio La " Pietra " di D. e la " Donna gentile ", del 1888, apparsa, in seconda edizione, in " L'Alighieri " III 418, confermò la sua adesione al metodo positivista.
L'opera sua più notevole è il volume D. e la Calabria, che ebbe due edizioni (Aprea 1895 e Città di Castello 1910). E un'opera di affettuoso e nobile omaggio insieme a D. e alla Calabria, e se non offre una visione organica della storia della fortuna di D. in Calabria, quale oggi si vorrebbe, rappresenta però uno dei più notevoli esempi di studi regionali dedicati a D. alla fine dell'Ottocento. Il volume contiene, insieme con varie, utili notizie, saggi di traduzioni in dialetto calabrese di canti e di episodi della Commedia, un'accurata bibliografia e alcuni studi e note. Pregevoli sono: quella intorno alla lezione Catona di Pd VIII 62 e le altre intorno al Pastor di Cosenza (individuato in B. Pignatelli) di Pg III 124, che, attraverso una disamina ampiamente documentata, e in polemica, tra gli altri, col Bassermann, con lo Zumbini e col Torraca, raggiungono risultati ormai generalmente accolti.
Bibl. - Recensioni al volume D. e la Calabria: Ego, in " La Lotta " VI 34, Cosenza 1894; R. Renier, in " Giorn. stor. " XIII (1889) 74-75; A. D'Ancona, in " Rass. Bibliogr. Lett. Ital. " III 1(1895); I.C. Falbo, in " Nuova Rivista ", Cassano 30 maggio 1895; G. Iorrizzo, in " La Sinistra " XIV 11, Cosenza 27 marzo 1895; M. Mandalari, A proposito di una recente pubblicazione del prof. S. De Chiara, in Anecdoti di storia, bibliografia e critica, Catania 1895; C. Grandinetti, in Note e impressioni, Cosenza 1896; H. Buchholtz, in " Archiv für das Studium der neuren Sprachen und Literaturen " XCV 4; ID., Il " Pastor di Cosenza ", in " Central-Organ Für die Interessen Des Realschulwessen " XXIV; A. Krefsner, In " Literaturblatt Für germanische und romanische Philologie ", Lipsia 1896, n. 8; A. Alfero, Il Pastor Di Cosenza, Perugia 1910; M. Caputo, in " Cronaca di Calabria " XXIX, 30 dicembre 1923; B. Barillari, S. De C., in " Il Calabrese " n.s., fasc. 5-6, 15-30 giugno 1947.