Poeta e pittore polacco (Cracovia 1869 - ivi 1907). Salvo un soggiorno a Parigi (1890-94), dove risentì l'influenza dell'arte di Puvis de Chavannes e di Gauguin, che conobbe personalmente, visse a Cracovia. Dapprima si dedicò prevalentemente alla pittura: allievo di J. Matejko, collaborò con lui agli affreschi della chiesa di S. Maria (1889-90), lavorò poi alle policromie del presbiterio e alle vetrate della chiesa dei francescani. Dal 1904 insegnò pittura all'accademia di belle arti di Cracovia. Dopo le prime opere poetiche (Legenda, 1892; Daniel, 1893), concepite come libretti d'opera, si volse al teatro, alternando composizioni ispirate al mondo greco (Protesilaos i Laodamia, 1899; Achilleis, 1903; Powrót Odyssa "Il ritorno di Ulisse", 1907) a drammi in cui si misura con la storia e la realtà del suo paese (Wesele "Le nozze", 1901, il suo capolavoro; Wyzwolenie "La liberazione", 1903; Akropolis, 1904). Ispirati alla vita popolare i drammi in prosa Klątwa ("L'anatema", 1894) e Sędziowie ("I giudici", 1900), ambientato nel mondo ebraico galiziano. La ricchezza tematica, la sostenutezza stilistica e le innovazioni sceniche hanno fatto di W. uno dei padri del teatro del Novecento polacco.