BALDWIN, Stanley
Uomo politico inglese, nato a Astley Hall presso Stourport nel Worcestershire il 3 agosto 1867. Educato nel collegio di Harrow e nell'università di Cambridge, fu eletto la prima volta membro della Camera dei comuni nel 1908, e si schierò nel partito conservatore. Fu chiamato al governo durante la guerra, nel ministero di coalizione costituitosi nel 1917, e collaborò con Lloyd George, prima come segretario del tesoro fino al 1921, poi per un anno come presidente del Board of Trade. Nel 1920 fu ascritto al Consiglio privato del re ed acquistò una posizione sempre più eminente in seno al partito conservatore, sicché, quando nell'autunno del 1922 i suoi compagni di fede, capitanati dal Bonar Law, si separarono da Lloyd George e lo sostituirono al governo, al B. fu affidato l'alto ufficio di cancelliere dello Scacchiere. Nel 1923, durante le difficoltà di politica estera derivanti dall'occupazione franco-belga del bacino della Ruhr, il B. divenne primo ministro, prendendo subito posizione contro il programma pacifista che volevano imporgli i laburisti capeggiati da Ramsay MacDonald; e, seguendo i suggerimenti dei rappresentanti dei dominî autonomi transmarini intervenuti alla conferenza imperiale da lui presieduta, si decise invece per un programma doganale protezionista, in nome del quale ingaggiò un'ardua campagna elettorale, che perdette. Gli succedette allora al governo il capo dei laburisti MacDonald, che poté mantenersi al potere sino all'autunno del 1924, grazie alla tolleranza dei liberali. Il B. invece lo combatté, sia per la sua politica doganale e per la tendenza a introdurre un controllo statale sulle industrie, sia per avere interrotto i lavori necessarî all'incremento della base navale di Singapore, sia infine per gli accordi da lui tentati con l'Unione dei Soviety, dai quali derivò la reazione del sentimento nazionale britannico che costrinse il MacDonald a ritirarsi dal governo, dopo la sconfitta elettorale dell'ottobre. Il 6 novembre 1924 il B. tornò primo ministro, riproponendo subito disegni di legge destinati a introdurre l'Imperial Preference. Nel 1925, con l'aiuto dì Winston Churchill, riuscì a ristabilire la parità aurea della moneta britannica e nel gennaio seguente concluse l'accordo col governo italiano per la liquidazione dei debiti di guerra. Appoggiò la politica svolta a Ginevra dal suo ministro degli esteri Austen Chamberlain, quando, sempre in cordiale accordo con Mussolini, intervenne come garante nei patti firmati fra Francia e Germania a Locarno, e tenne testa alla Turchia sino alla stipulazione del trattato del 1926, che conchiudeva la vertenza di Mossül. Il 1926 fu soprattutto memorabile nella carriera politica del B. per l'energia con cui fronteggiò lo sciopero dei minatori di carbone, arresisi solo dopo sette mesi e dopo aver tentato nel maggio lo sciopero generale politico. Nel 1927 la tranquillità pubblica era così consolidata che il B. si recò al Canada durante le vacanze parlamentari; ma nel 1928 la sua posizione di capo del partito conservatore parve più instabile per nuove divergenze con i suoi colleghi nei riguardi della politica doganale; e anzi, dopo il risultato delle elezioni del 1929, il B. dovette, nel giugno di detto anno, cedere di nuovo il potere ai laburisti.