STANOVOI (A. T., 84-85 e 103-104)
Nome dato a più catene del NE. asiatico. Nell'accezione più comune, indica la prosecuzione verso NE. dei Monti Jablonoi, che dal massiccio del Bajkal si dirigono verso il Mare di Ochotsk: è, quindi, la parte orientale dell'antichissima zolla continentale centro-asiatica, arcaica, formata da graniti e scisti cristallini; partecipa dei caratteri di questa, che (v. saiani, monti) ha un rilievo a dorsali spianate o arrotondate, derivanti dallo smembramento di un penepiano sollevato e profondamente inciso. Le altezze stanno fra 1200 e 2000 m. Dall'alto bacino dell'Olekma (affluente della Lena) al Mare di Ochotsk la catena corre per un migliaio di km.; ma la sua lunghezza cresce fino a 1400 km. se, come fanno alcuni autori, se ne sposta fino alla valle del Vitim il limite occidentale, e tocca i 2000 km. se vi si comprende, come altri fanno, anche l'intera catena degli Jablonoi. Questi rilievi più occidentali, sempre costituiti da scisti cristallini e con forme analoghe ai precedenti, hanno altitudini più modeste, fra 1000 e 1400 m.
Altri restringono il nome di Stavonoi ai Monti dell'Aldan, che costeggiano il lato O. del Mare di Ochotsk a S. del fiume Ochota: catena essa pure di mediocre altitudine, formata in prevalenza nella parte meridionale da graniti e scisti cristallini, con una striscia paleozoica lungo mare, mentre nella parte settentrionale domina una copertura di rocce effusive recenti (andesiti, basalti, ecc.). una catena di piegamento ercinico, geologicamente ben distinta dalle precedenti e che fa passaggio ai sistemi montuosi periferici dell'Asia orientale.
Altri ancora comprende sotto la denominazione di Stavonoi le catene dell'estremo NE. siberiano; vale a dire, con o senza i Monti dell'Aldan, le catene del Kolyma e dell'Anadyr, che in amplissimi archi si susseguono dal fiume Ochota allo Stretto di Behring, per una lunghezza di 2500 km. La catena del Kolyma, parallela alla costa N. e NO. del Mare di Ochotsk, ha cime elevantisi a 1700-2100 m., analogamente all'arco montuoso di Verchojansk che si riattacca all'estremità S. dell'arco montuoso del Kolyma. Modeste, invece, sono le altezze dei Monti dell'Anadyr, in media comprese fra 600 e 1000 m.; soltanto all'estremità E., presso la Baia di S. Croce (Svjatogo Kresta), il granitico Matacingai si spinge eccezionalmente a 2800 m. La costituzione geologica e strutturale di queste catene è assai poco nota. Nella catena del Kolyma sono segnalati lungo l'orlo costiero sedimenti paleozoici, masse granitiche diabasiche e melafiriche, ed anche rocce effusive basaltiche traboccate dalle fratture terziarie. I Monti dell'Anadyr presentano, nel poco che si sa, elementi assai diversi. Nel bacino dell'Anadyr furono riconosciuti su ampie estensioni potenti depositi marini cretacici, e altri eocenici e miocenici, come pure grandi espandimenti effusivi terziarî. La penisola dei Ciukci, verso lo Stretto di Behring, è invece paleozoica e scistoso-cristallina, con masse granitiche, e su questa base antica si stendono rocce effusive, cui fu aperta anche qui la via dalle dislocazioni terziarie.