STASI (dal gr. στάσις "stazione"; fr. stase; sp. estagnación, extasis; ted. Stauung; ingl. stasis)
Stato morboso caratterizzato da ristagno di sangue in un determinato distretto circolatorio. Ciò può dipendere dal fatto che il deflusso del sangue da detto distretto è più o meno fortemente ostacolato, o semplicemente da un rallentamento della corrente sanguigna, pur effettuandosi normalmente il deflusso del sangue. La stasi è conosciuta anche con il nome di iperemia passiva o venosa, i caratteri principali della quale sono i seguenti: colorito cianotico della pelle, diminuzione locale della temperatura, aumento di volume e di consistenza dell'organo o del tessuto in cui il processo si verifica. Quest'ultimo fatto dipende dal trasudamento del plasma sanguigno dalle pareti vasali e dal suo raccoglimento negli spazî interstiziali, dando luogo all'edema. La stasi prolungata implica alterazioni nel ricambio materiale dei tessuti e quindi disturbi nella nutrizione degli elementi che li costituiscono, i quali conseguentemente vanno incontro a modificazioni regressive. A questi fatti tengono dietro alterazioni funzionali di detti elementi. La stasi si ha di regola nel miocardio, nel fegato, nei reni, nei polmoni, negli arti inferiori, allorquando per le più svariate cause il muscolo cardiaco si contrae insufficientemente. Questa stasi è accompagnata da edema più o meno intenso, a seconda della qualità dell'organo in cui il processo ha luogo, e da versamenti nelle cavità sierose. È ciò che si verifica in quello stato noto con il nome di scompenso cardiaco.