ECCITAMENTO, Stati di
Stati morbosi caratterizzati dal funzionamento esaltato d'alcune facoltà psichiche; esempio tipico è lo stato d'eccitamento della fase maniacale della psicosi maniaco-depressiva e che va dai gradi meno intensi (insonnia, irritabilità, facilità a concepire progetti di difficile esecuzione, anormale prontezza della memoria e dei processi associativi), a quelli più gravi (euforia, esagerazione dell'attività anche al di fuori dell'ambito abituale, facilità al disprezzo e alla lite, esaltazione dell'istinto sessuale, ecc.). Nei casi gravissimi poi il malato è aggressivo, violento; il suo discorso prosegue ininterrottamente per ore e ore senza legami logici perché le associazioni avvengono per lo più per semplici assonanze delle parole e perché le idee si collegano una all'altra rapidissimamente (fuga d'idee). Mentre nello stato d'eccitamento della psicosi maniaco-depressiva il soggetto è lucido e orientato, negli stati confusionali con eccitamento (mania puerperale, delirium tremens e in genere nelle sindromi tossinfettive) il malato è completamente assente dall'ambiente e reagisce per lo più a illusioni o ad allucinazioni. Stati d'eccitamento di notevole gravità si possono osservare anche nei dementi, specie nei malati affetti da paralisi progressiva: in questi casi la sintomatologia può ricordare gli analoghi stati della psicosi maniaco-depressiva; però nelle fasi molto avanzate della paralisi progressiva l'agitazione è monotona, incoerente, i discorsi sono incomprensibili e la differenza allora è evidente. Anche nella demenza senile e nella demenza precoce si possono avere stati d'eccitamento. Questi s'osservano finalmente in molti casi d'ansia e d'angoscia, negl'ipocondriaci, negli psicastenici e nei melanconici ansiosi; in questi ultimi l'eccitamento s'esplica con grida, preghiere, gemiti, tentativi di suicidio.