STATI NON RICONOSCIUTI.
– Abcasia. Repubblica Turca di Cipro del Nord. Nagorno-Karabakh. Ossezia del Sud. Somaliland. Transnistria
Gli S. non r. sono entità politico-territoriali la cui statualità – spesso autoproclamata a seguito di situazioni conflittuali nell’ambito degli originari Stati di appartenenza – non è riconosciuta dalla maggior parte dei membri della comunità internazionale. Caratteristica frequente degli S. non r. è la netta cesura tra la loro situazione internazionale de jure – il mancato riconoscimento da parte di numerosi altri Stati – e la loro condizione interna de facto, con le autorità locali che esercitano pienamente le tradizionali prerogative di sovranità proprie degli Stati. Qui sono state ricondotte nella categoria degli S. non r. quelle entità politico-territoriali la cui statualità, al settembre del 2015, era riconosciuta esclusivamente da Stati non appartenenti all’ONU (Nagorno-Karabakh, Transnistria), da un numero esiguo – mai comunque superiore a sei – di Stati membri delle Nazioni Unite (Abcasia, Ossezia del Sud, Repubblica Turca di Cipro del Nord) o non era riconosciuta da alcuno Stato (Somaliland).
Abcasia di Silvia Lilli. – Territorio appartenente alla Georgia auto-proclamatosi indipendente nel 1992, con capitale Sukhumi. Sopravvive grazie al sostegno della Russia, che dal 2002 ha concesso la cittadinanza alla quasi totalità dei circa 200.000 ab. della regione, e che nel 2008 è intervenuta per difenderne i confini, dopo la guerra abcaso-georgiana del 1991-93, nel conflitto noto come seconda guerra dell’Ossezia del Sud. A seguire, la Russia ha riconosciuto formalmente la Repubblica di Abcasia (seguita da Venezuela, Nicaragua e Nauru) e nel 2010 ha stretto accordi per la concessione di una base militare sul territorio, dopo aver bloccato nel 2009 nel Consiglio dell’ONU il rinnovo della missione di monitoraggio e polizia UNOMIG. Nel 2012 si sono svolte le prime elezioni politiche.
Repubblica Turca di Cipro del Nord di Silvia Lilli. – Stato indipendente proclamato il 15 novembre 1983 dalle forze militari turche nella parte settentrionale dell’isola di Cipro, riconosciuto dalla sola Turchia. Al censimento del 2011 la popolazione risultava essere di 286.257 ab., per il 90% circa di etnia turca, di cui 80.000 immigrati dalla Turchia. Il settore economico più rilevante è il terziario, che contribuisce circa all’80% del PIL, con un incremento nell’ultimo periodo del settore turistico-commerciale e con 900.000 ingressi turistici registrati nel 2012.
Nagorno-Karabakh di Matteo Marconi. – Enclave armena in territorio azero. Gode di un’indipendenza, proclamata nel 1992, di fatto non riconosciuta a livello internazionale. Sono stimati 143.000 ab. (2013), in aumento. La guerra armeno-azera ha modificato i caratteri demografici dell’enclave, con l’esodo della minoranza azera. L’economia si basa principalmente sull’export di gioielli, liquori e prodotti minerari, oltre che sullo sviluppo del turismo, delle telecomunicazioni e delle rimesse della diaspora armena che hanno permesso un netto miglioramento delle condizioni generali di vita.
Ossezia del Sud di Silvia Lilli. – Stato caucasico proclamatosi indipendente dalla Georgia nel 1991, riconosciuto da Russia, Nicaragua, Venezuela, Nauru e Tuvalu. Come l’Abcasia, vive dell’appoggio di Mosca, che nel 2008 intervenne direttamente nella seconda guerra dell’Ossezia del Sud, e con cui ha stipulato nel 2009 un trattato di cooperazione militare. Le condizioni del Paese sono critiche: le infrastrutture obsolete, interrotte le vie di trasporto verso la Georgia e, su 24.000 ettari di terra arabile, 20.000 non sono mai stati coltivati.
Somaliland di Matteo Marconi. – Il Somaliland occupa il lembo settentrionale della Somalia, lungo il golfo di Aden. Autoproclamatosi indipendente nel 1991, si stima che la popolazione raggiunga i 3.500.000 abitanti. La capitale, Hargeysa, ospita circa 700.300 persone, mentre Berbera, il principale porto del Paese, è anche sede della prima istituzione culturale somala, l’Università Somaliland, sorta dopo il caos del 1991. Come nel resto della Somalia, anche nel Somaliland il clan è la forma di organizzazione sociale più diffusa. La coltivazione di qat è tra le attività primarie maggiormente redditizie, insieme alla cerealicoltura e all’orticoltura. Il reddito pro capite è fermo ad appena 348 $, comunque significativamente più alto della vicina Somalia. Le rimesse degli emigrati contribuiscono in modo fondamentale alla formazione del prodotto interno lordo, che si stima intorno a 1 miliardo di $.
Transnistria di Silvia Lilli. – Compresa nel territorio della Moldavia, la Transnistria si è dichiarata indipendente nel 1992 a seguito di un conflitto armato sostenuto da Russia e Ucraina. La popolazione supera di poco i 500.000 ab. (2014, stima della Repubblica di Moldavia), con etnia parimenti ripartita tra moldavi, russi e ucraini. La regione, fortemente urbanizzata (con capitale Tiraspol), fonda la sua economia sull’industria siderurgica. Nel 2006, ha costituito insieme ad Abcasia e Ossezia del Sud, la Comunità per la democrazia e i diritti dei popoli.