statina
Farmaco di origine naturale o sintetica, indicato nella terapia delle malattie accompagnate da elevati livelli di colesterolo, in quelle con aterosclerosi, nel diabete. La prima s. a essere scoperta (1975) è stata la mevastatina, un metabolita fungino isolato da Penicillium citrinum e P. brevicompactum. Da allora, varie altre s. sono state isolate o preparate per via sintetica: lovastatina (1987), pravastatina (1991), simvastatina (1991), fluvastatina (1993), atorvastatina (1996), cerivastatina (1997).
Le s., individuate e sintetizzate a partire dalla metà degli anni Settanta del 20° sec., hanno assunto importanza farmacologica per la loro spiccata capacità di inibire, mediante un meccanismo competitivo, l’enzima HMGCoA-reduttasi, che gioca un ruolo fondamentale nella biosintesi del colesterolo da parte del fegato, catalizzando la conversione dell’HMGCoA (3-idrossi-3-metilglutarilcoenzima A) in metavalonato. L’inibizione di tale enzima e la conseguente riduzione della sintesi di colesterolo da parte del fegato determinano un aumento dell’attività dei recettori cellulari per le proteine LDL, che consente alle cellule epatiche di attingere con maggiore efficienza al colesterolo trasportato da queste proteine, in modo da sopperire al decremento della biosintesi. L’effetto delle s. è dunque quello di produrre un abbassamento del colesterolo trasportato dalle LDL nel sangue.
Studi clinici condotti nel corso degli anni Ottanta e Novanta hanno mostrato che tale diminuzione della colesterolemia LDL produce un effettivo beneficio relativamente alla morbilità e alla mortalità cardiovascolari. In partic., è stata dimostrata un’azione preventiva di tipo secondario (prevenzione), con sensibile riduzione del rischio di ictus fatale e non fatale e di mortalità da cardiopatia ischemica. Alcune s. possono prevenire o posticipare l’insorgenza di malattie cardiovascolari nel diabetico, anche non dislipidemico.
L’uso delle s. è talvolta associato a importanti effetti collaterali, soprattutto in concomitanza all’assunzione di altri farmaci: dolori muscolari e crampi, elevazione dei livelli di creatinfosfochinasi sono i segni di un’azione lesiva sui fasci muscolari; alcune s. competono a livello epatico con altri farmaci, spec. antiaritmici, antiepilettici, antimicotici, alcuni antibiotici. La gravità di alcuni di tali effetti è emersa con piena evidenza e soprattutto in seguito alla segnalazione di alcune decine di decessi per rabdomiolisi; tali decessi sono stati messi in relazione all’assunzione congiunta di cerivastatina (perciò cautelativamente ritirata dal commercio nel 2001) e di altri farmaci (in particolare, il gemfibrozil, utilizzato per abbassare il livello dei trigliceridi).