STATIRA (Στάτειρα, Statīra)
Figlia primogenita dell'ultimo sovrano achemenide Dario III Codomano. Con la nonna Sisigambi, la madre, ugualmente chiamata Statira, e le altre donne della corte persiana, che avevano accompagnato Dario al campo, cadde prigioniera di Alessandro Magno, vincitore a Isso (333 a. C.). Benché richiesto dal gran re, in una prima ambasceria, poco dopo Isso, di concedere il riscatto delle prigioniere e in una seconda (primavera 332) di togliere in moglie St. e di riceverne in dote l'Asia fino all'Eufrate, Alessandro rifiutò, e mantenne sotto custodia St. e le altre donne, liberandole soltanto dopo la vittoria di Gaugàmela, come giunse a Susa. A meglio legittimare il suo impero supernazionale e orientalizzante-legittimista, e a meglio accentuare la sua successione agli Achemenidi, Alessandro, benché dal 327 sposo di Rossane, tolse in moglie St., da cui non sembra che avesse figli. La morte di Alessandro (13 giugno 323) segnò anche per St. la catastrofe: della gelosia e rivalità di Rossane sembra si avvalesse Perdicca per tramare la rovina di St. e della sua sorella minore Dripeti, vedova di Efestione, che, tratte con un pretesto a Babilonia, furono uccise, e i loro cadaveri gettati in un pozzo.
Bibl.: H. Berve, Das Alexanderreich, II, Monaco 1926, p. 363 seg.; Fiehn, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., III A, coll. 2170-1.