STATISTICA DEL CREDITO E MONETARIA
La s. del c. e m. occupa un posto rilevante nell'ambito della statistica economica e mutua concetti dalla medesima, dalla statistica aziendale, dall'analisi di mercato, dall'economia monetaria e creditizia, dall'economia bancaria e dalla tecnica delle aziende di credito.
La denominazione della disciplina si potrebbe far risalire in parte agli anni Trenta del Novecento, anche se nei secoli precedenti sono state rilevate dagli antichi libri contabili le statistiche bancarie relativamente alle prime forme di custodia del deposito e del giro di partite e sulla moneta di banco. Infatti nel 1937, in uno scritto di G. Mortara indirizzato a P. Baffi, si diceva: "vedrò costà presso il Servizio Studi della Banca d'Italia i nuovi frutti della statistica del credito, primo principio delle ben più vaste indagini che occorreranno al futuro Ministero dei Piani economici...".
Mentre la legge bancaria del 1926 si era limitata a prescrivere la pubblicazione annuale dei bilanci bancari e una segnalazione periodica dei depositi, con la legge del 1936 sono state invece create le premesse per la formazione di un vero e proprio sistema di rilevazione statistica sulle aziende di credito, sia con "prescrizioni giuridiche", che obbligavano la segnalazione periodica alla Vigilanza della Banca d'Italia dei rendiconti patrimoniali, sia definendo le competenze in materia di statistiche bancarie (mensili e inframensili) sul lavoro svolto territorialmente dalle singole banche. Dal 1937 sono iniziate anche le statistiche sugli impieghi bancari. Il termine statistiche bancarie lo troviamo anche molti anni prima: infatti G. Del Vecchio pubblicò ed elaborò statistiche sui depositi nel 1920 definendo peraltro la materia come "l'esposizione delle vicende delle banche dal punto di vista quantitativo". M. Mazzantini ha scritto sui depositi (nel 1927), e così pure M. De Vergottini (nel 1929). Sulle statistiche monetarie vari sono gli scritti, in genere incentrati sullo studio della circolazione (fin dal 1845), sulla base monetaria e sui tassi d'interesse.
La s. del c. e m. consente, da un lato, le analisi e le previsioni dei fenomeni bancari e monetari, lo studio delle strutture del sistema bancario (per categorie, dimensione e gruppi) e gli aspetti quantitativi dell'attività delle banche; quindi i depositi, gli impieghi e i servizi, l'analisi del bilancio e del conto economico (sensitività dei conti, indagini sulla liquidità, redditività, produttività aziendale, rischiosità); dall'altro, ha posto le basi per offrire serie statistiche, bancarie e monetarie, utili agli operatori e agli studiosi per conoscere l'operatività della banca e la potenzialità delle aree bancarie; inoltre, la s. del c. e m. serve alla Banca centrale per un controllo pubblico sulle aziende di credito, alla loro entrata e all'uscita dal sistema e durante la vita delle stesse aziende, nonché per valutare la dimensione e i probabili effetti dell'espansione monetaria e creditizia del paese. Un ramo della disciplina è la statistica finanziaria relativa alle operazioni sul mercato finanziario (principalmente emissioni e negoziazioni di titoli), compresa la metodologia degli indici delle borse valori, e le attività finanziarie dello stato. Mentre fino a qualche decennio fa le statistiche bancarie venivano considerate un settore descrittivo della statistica economica, oggi la disciplina coordina e inquadra (anche rispetto a grandezze macroeconomiche) i fatti quantitativi e i comportamenti dei fenomeni creditizi e monetari, finalizzandoli a particolari indagini. Ci troviamo quindi di fronte a una grande quantità di dati, che vengono analizzati e messi in relazione a numerosi altri caratteri qualitativi e quantitativi. Come tutti i rami della statistica applicata, la s. del c. e m. va costruendo un proprio corpus di metodologie, che si affianca alla statistica metodologica tradizionale (v. XXXII, p. 510) e alle tecniche avanzate e specialistiche nel campo delle serie storiche e dell'analisi dei dati. Quanto alle fonti, un primo gruppo di statistiche riunisce quelle bancarie ''interne'' riguardanti il sistema nazionale, comprendenti tre principali fonti: a) dati contabili ed extra contabili aggregati e disaggregati, rilevati dai singoli Centri elettronici a uso diretto delle singole banche; b) statistiche della ''matrice dei conti'', cioè una struttura incrociata, divisa per settori e rami e per province, di informazioni sul credito, limitata alle maggiori aziende di credito che inviano mensilmente (via telematica) alla Banca d'Italia un flusso di dati aggregati, disaggregati e territoriali; c) statistiche della ''centrale dei rischi'', cioè una speciale banca-dati sui rischi bancari superiori a un certo importo, a cui collaborano tutte le aziende di credito. Il secondo gruppo è costituito dalle statistiche bancarie ''esterne'', cioè un insieme di statistiche pubblicate prevalentemente dalla Banca d'Italia nei vari Bollettini e nella Relazione annuale, nonché un corpus di statistiche che presentano la struttura del sistema creditizio e l'attività delle banche (tratte anche dai vari Annuari di categoria). Accanto alle statistiche bancarie nazionali abbiamo quelle internazionali, per lo più concernenti dati di base (numero banche e sportelli, ammontare depositi, totale dell'attivo e principali dati di bilancio, espressi in monete locali), pubblicati dall'OCSE. Importanti problemi, per tutte le statistiche bancarie e monetarie sono la scarsa qualità, intesa quale non aderenza dei dati alla realtà fattuale, cioè la non veridicità del dato per sotto- o sovraenumerazione delle unità statistiche, la scarsa omogeneità dei dati, i tempi di produzione delle statistiche e le modalità e tempi di diffusione dell'informazione, ecc. Da qualche anno, però, la diffusione della telematica, gli aumentati controlli e la volontà degli stati della CEE di realizzare una statistica bancaria europea, stanno portando al miglioramento della qualità dei dati.
Bibl.: G. Mortara, Nuove osservazioni a proposito delle statistiche del credito, Banca d'Italia, Archivio Studi, Roma 1937; G. Del Vecchio, Statistica bancaria, in Id., Scritti di teoria economica e di statistica, Milano 1966; I bilanci degli Istituti di emissione italiani dal 1845 al 1936, a cura di R. De Mattia, Banca d'Italia, Roma 1967; R. Camaiti, Lineamenti di statistica del credito, ivi 1978; A.M. Biscaini-Cotula, Le statistiche bancarie in Italia: origini e connotati, in Bancaria, 1983; R. Camaiti, Le statistiche bancarie nel quadro della statistica del credito e monetaria, ibid., 1983; Id., Statistiche bancarie nei paesi CEE, in Quaderni dell'Istituto di Economia e Statistica (Università di Siena), 1988; Id., Statistiche finanziarie: fonti e rilevazioni, ibid., 1988; Id., Statistica del credito, Padova 1991; D. Salamina, Banche e statistiche creditizie, Lecce 1992; Le statistiche monetarie e finanziarie della Banca d'Italia, Roma 1994.