statistica
Disciplina che si occupa di collezionare e analizzare i dati (➔). Si possono distinguere due tipi fondamentali di analisi s.: la descrittiva e l’inferenziale.
La s. descrittiva è relativa alla descrizione, sintesi e presentazione, anche attraverso tavole e grafici, delle informazioni contenute nei dati osservati. Essa può talvolta essere il solo obiettivo dell’analisi. Più spesso, rappresenta la fase preliminare di uno studio e può essere utile a suggerire un’interpretazione delle principali caratteristiche oggetto di investigazione. È inoltre un ausilio per l’individuazione di possibili modelli da utilizzare nella successiva fase dell’analisi inferenziale.
A differenza della s. descrittiva, quella inferenziale (➔ inferenza statistica) assume che le osservazioni siano il risultato di un campionamento statistico (➔ campione statistico) e il suo obiettivo è ricavare informazioni circa la popolazione da cui il campione è stato estratto. In altri termini, nell’inferenza s. il fine ultimo è la conoscenza dell’intera popolazione, a partire dall’osservazione di un suo sottoinsieme.
L’aleatorietà di quest’ultimo è l’aspetto sostanziale che distingue la s. inferenziale dalla s. descrittiva. Nel caso più semplice, il campione s. è trattato come un insieme di realizzazioni di una variabile aleatoria assunta a modello del fenomeno oggetto di indagine. La natura del campionamento s. e la distribuzione di tale variabile casuale (➔ distribuzione di probabilità) determinano il modello statistico (➔). La s. inferenziale consente di stimare (➔ stimatore), verificare ipotesi (➔ test), o effettuare previsioni (➔ predittore) sul fenomeno in esame.