JAVORSKIJ, Stefan
Metropolita russo, nato nel 1658 nell'Ucraina, morto il 27 novembre 1722. Studiò nell'Accademia Ecclesiastica di Kiev e nei collegi dei gesuiti in Polonia; nel 1689 si fece monaco e poco dopo divenne insegnante nell'Accademia di Kiev dove svolse un'attività ricca di risultati. Nel 1700 fu mandato per affari ecclesiastici a Mosca, dove richiamò su di sé l'attenzione dello zar Pietro Alexeevič. Il 7 aprile 1700 egli fu fatto metropolita di Riazan; ma nell'ottobre, morto il patriarca di Mosca, Adriano, egli fu chiamato a sostituirlo. L'azione svolta da lui in tal carica è stata molto varia: oltre agli affari riguardanti l'amministrazione ecclesiastica, dovette prendere una parte attiva nella lotta contro lo scisma nella chiesa e contro il movimento delle sette, alimentato dal carattere occidentale delle riforme di Pietro I. Ebbe una gran parte nella riforma dell'Accademia di Mosca e vi svolse largamente la sua attività oratoria. Verso le riforme di Pietro il Grande, J. assunse, è vero non subito, un atteggiamento di scetticismo e di critica. La tensione dei rapporti fra J. e Pietro si espresse nell'affare riguardante il propagandista protestante Tveritinov, che fu risolto dallo zar in senso contrario alle idee di J., un po' anche nell'affare dello zarevič Alessio Petrovič, ma soprattutto nell'istituzione del S. Sinodo, al posto del patriarcato, fatta nel 1721, dallo zar. Negli ultimi anni della sua vita J. non aveva più alcuna parte effettiva nella direzione della vita ecclesiastica russa, pur non avendo rinunziato alle sue cariche (negli anni 1721-1722 fu presidente del S. Sinodo), temendo forse, in tal caso, un accrescimento dell'influenza protestante, già assai forte all'epoca di Pietro I.
L'opera principale di J. è Kamen′ very ("La Pietra della fede"), confutazione del protestantesimo, pubblicata solo nel 1728 e che ebbe una grande influenza soprattutto di fronte alla forte corrente tedesca nella vita russa e nel governo nella prima metà del sec. XVIII.J., pur rimanendo ortodosso, attinse largamente metodi di argomentazione e di polemica alla scolastica cattolica con la quale il suo indirizzo teologico lo portava ad avere quindi attinenze.
Bibl.: O. Samarin, S. J. i Feofan Prokopovič, Mosca 1880; Solov'ev, Istorija Rossii, XV-XVIII, Mosac 1851.