• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

ZWEIG, Stefan

Enciclopedia Italiana (1937)
  • Condividi

ZWEIG, Stefan


Scrittore austriaco, nato a Vienna il 28 novembre 1881. Dopo conseguita la laurea in filosofia, libero da preoccupazioni finanziarie, viaggiò molto e conobbe le più importanti letterature europee. Dopo un primo volume di liriche, Silberne Saiten (1900), le opere del primo periodo furono risultato di questi contatti con altre letterature: traduzioni e saggi critici su Baudelaire (1902); E. Verhaeren, di cui lo Z. fu molto amico (trad. 1906, saggio critico 1910).; Verlaine (1907); traduzioni e studi di molti altri poeti. francesi, tra cui Rimbaud, M. Desbordes-Valmore, A. Samain, ecc. Durante la guerra mondiale, lo Z. fece parte d'un ufficio militare a Vienna, ebbe un permesso di due mesi e andò in Svizzera, dove conobbe R. Rolland (sul quale scrisse poi uno studio pubblicato nel 1920), e fece rappresentare (1918) il suo dramma Jeremias che, ispirato dalla guerra, si eleva a un universale valore umano ed è forse la migliore delle sue opere per il teatro. Col Rolland e altri fondò il gruppo di scrittori che difesero contro la guerra l'unità spirituale dell'Europa e la fratellanza spirituale europea al disopra d'ogni frontiera.

Con i suoi romanzi e le sue opere critiche, lo Z. ha molto contribuito a creare nell'Europa centrale un'atmosfera d'intellettualità cosmopolita, aperta ad ogni novità come lo spirito dello stesso Z., il quale ha conciliato, o tentato di conciliare, in sé le più varie correnti del pensiero mondiale e ha sottilmente indagato il passato, storico e letterario, sopra tutto ricercandovi ciò che ancora vi rimane di vicino alla sensibilità odierna. Così le tradizioni israelitiche si ridestano in lui, per la sua origine, sebbene di famiglia e di educazione il Z. sia quasi degiudaizzato.

Tentò contemporaneamente varî campi dell'arte: narrazione (Die Liebe der Erika Ewald, 1904), lirica (Die früheren Kränze, 1907), teatro (Tersites, dramma, 1907); ma la narrazione e il teatro finirono col prevalere insieme con ampî studî critici e con opere biografiche. Tra le principali opere narrative sono da citare: Erstes Erlebnis (1911): Legende eines Lebens (1919); Amok (1921); Die Augen des ewigen Bruders (1925); Verw irrung der Gefühle (1926), ecc. Nel teatro si ricordano: Das Haus am Meer (1912); un adattamento del Volpone di B. Jonson (1927); Das Lamm des Armen (1930), ecc. I saggi critici sono raggruppati secondo una visione molto personale di affinità spirituali: Drei Meister (Balzac, Dickens, Dostojewsky), 1919; Der Kampf mit dem Dämon (Hölderlin, Kleist, Nietzsche), 1925; Drei Dichter ihres Lebens (Casanova, Stendhal, Tolstoi), 1928; Die Heilung durch den Geist (Mesmer, Mary Baker-Eddy, Freud), 1931. Tra le biografie più note si ricordano: Marie Antoinette (1932); Triumph und Tragik des Erasmus von Rotterdam (1934), Maria Stuart (1935). Sono infine da citare la raccolta completa delle sue poesie: Gesammelte Gedichte (1924) e un volume di viaggi: Fahrten, Landschaften und Städte (1922). Molte sue opere sono state tradotte in italiano.

Bibl.: H. M. Elster, S. Z., Dresda 1922; E. Rieger, S. Z., der Mann und das Werk, Berlino 1928; F. A. Hünich ed E. Rieger, Bibliographie der Werke von S. Z., Lipsia 1931; H. Arens, S. Z., der Mensch in Werk, Vienna 1932.

Vedi anche
Franz Anton Mesmer Mesmer ‹mèsmër›, Franz (o Friedrich) Anton. - Medico (Iznang, Lago di Costanza, 1734 - Meersburg 1815). Si laureò in filosofia e teologia a Ingolstadt, poi in medicina a Vienna (1766). Sulla traccia di Paracelso e della tradizione astrologica, cercò i rapporti tra gli astri e gli organismi viventi (Dissertatio ... Romain Rolland Scrittore francese (Clamecy 1866 - Vézelay 1944). Autore di molte opere di storia e di critica musicale, oltre che drammaturgo, ha legato la sua fama soprattutto al romanzo ciclico Jean-Christophe (1904-12), grande affresco dell'Europa tra Otto e Novecento, in cui, unendo motivi autobiografici a spunti ... Ben Jonson Jonson ‹ǧònsn›, Ben. - Poeta e drammaturgo inglese (Londra 1572 - ivi 1637). Creatore di un nuovo tipo di commedia, la "commedia di umori" (alla base della sua rappresentazione umana sta la teoria fisiologica degli "umori", o caratteri predominanti), osservatore rigoroso delle unità drammatiche, ha lasciato ... Fëdor Michajlovič Dostoevskij Dostoevskij ‹dëstai̯èfsk'i›, Fëdor Michajlovič. - Scrittore russo (Mosca 1821 - Pietroburgo 1881). Frequentò a Pietroburgo la scuola militare d'ingegneria. Terminati gli studî nel 1843, fu promosso ufficiale, ma preferì dedicarsi alla letteratura. Il racconto Bednye ljudi ("Povera gente", 1846) gli diede ...
Altri risultati per ZWEIG, Stefan
  • Zweig, Stefan
    Enciclopedia on line
    Scrittore austriaco (Vienna 1881 - Petrópolis, Rio de Janeiro, 1942). Ebreo, emigrò in Inghilterra nel 1924, poi (1940) in Brasile, dove morì suicida. Dopo un primo volume di liriche (Silberne Saiten, 1901), pubblicò novelle, traduzioni (in genere dal francese) e saggi critici (Drei Meister: Balzac, ...
Vocabolario
stefaniano
stefaniano agg. e s. m. [der. del nome della città fr. di Saint-Étienne («Santo Stefano»), nel dipartimento della Loira]. – In geologia stratigrafica, piano sommitale del periodo carbonifero superiore (era paleozoica) caratterizzato da...
stefanite
stefanite s. f. [dal ted. Stephanit, e questo dal nome dell’arciduca Stephan, direttore delle miniere austriache († 1867)]. – Minerale rombico, solfuro di argento e antimonio, di colore nero, in cristalli o in masse granulari; è un ricco...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali