STEFANARDO da Vimercate
Di nobile famiglia milanese (il padre Resonado è detto dominus) fu frate dell'ordine dei predicatori nel convento di S. Eustorgio di Milano, dove già professava nel 1255; divenne priore di tale convento dal 1290 al 1292 e per un anno tenne la cattedra di teologia morale e diritto canonico fondata dall'arcivescovo Ottone Visconti nel 1295 o '96: poiché dopo il 1297 non si trovano più tracce di lui e la stessa cattedra è affidata ad altro ecclesiastico, pare doversi dedurre che sia morto in tale anno.
Scrisse varie opere, fra le quali una breve storia di Milano in versi, il Liber de gestis in civitate Mediolani, inteso specialmente a celebrare le glorie di Ottone Visconti, di cui l'autore fu fedele partigiano, e che in gran parte fu riportato nella cronaca Manipolus Florum di Galvano Fiamma, frate domenicano dello stesso convento di S. Eustorgio. Manoscritte, e ancora inedite, sono le due operette che rispondono all'indole dell'insegnamento pubblico: Tractatus de irregularitate e Quaestiones super certis locis apparatus decretalium.
Di altri scritti (poesie elegiache, trattati storici e morali) non abbiamo che vaghi ricordi.
Bibl.: G. Callegaris, Per una nuova edizione del "Liber de gestis in civitate Mediolani" di fra Stefanardo da Vimercate, in Arch. Stor. Lomb., 1902; id., Stefanardo da Vimercate, ibid., 1903. L'ed. del Liber de gestis in civitate Mediolani è in Muratori, Rer. Ital. Script., IX.