STEFANO di Sünikh
Scrittore ecclesiastico armeno, nato verso la fine del sec. VII. Ordinato sacerdote, andò a Costantinopoli nel 713 e vi studiò a lungo; dimorò pure a Roma. Tornato in patria portando seco molti manoscritti occidentali, si dedicò alla letteratura. I suoi scritti sono in parte originali, in parte tradotti, soprattutto dal greco. Fra i primi si trovano molti commentarî alla Sacra Scrittura, opere polemiche (notevole quella contro Paolo di Samosata), una lettera all'imperatore Gioviano sulla fede, cantici, inni e anche canti religiosi. Fra le traduzioni ve ne sono di opere patristiche greche (Pseudo-Dionigi Areopagita, S. Gregorio Nisseno, S. Atanasio, ecc.).
Stefano fu nominato arcivescovo di Sünikh, ma dopo un anno morì: la data esatta è ignota.
Bibl.: Sukias Somal, Quadro della storia letteraria di Armenia, Venezia 1829.