FUCCARI (Fuccaro, Fucheri, Furcheri, Zuccari), Stefano
Ignoto è l'anno di nascita di questo stuccatore trentino, figlio di Andrea, che svolse la sua fortunata carriera a Roma, dove è documentato dal 1585.
Sull'infanzia e sulla formazione del F. in patria non sono emerse notizie; tuttavia si può ipotizzare che già in Trentino fosse conosciuto e apprezzato per la sua attività negli ambienti nobiliari ed ecclesiastici. Significativamente, il primo committente romano del F. è il cardinale Marco Sittico Altemps, cugino di Cristoforo Madruzzo, il cardinale-principe di Trento, che nella città pontificia aveva proprietà e interessi; il F., inoltre, risulta in rapporto con diversi degli artisti impiegati dal cardinale trentino nella costruzione del suo palazzo a Soriano del Cimino (Pupillo, 1992, p. 12).
Il cardinale Altemps si avvalse del F. per la decorazione del suo palazzo romano tra il 1585 e il 1590, affidandogli le stuccature del cortile interno dell'edificio e del suo studiolo. Dal 1589 al 1591, il F. fu impegnato nella cappella Altemps in S. Maria in Trastevere, dove realizzò la decorazione del soffitto, capolavoro assoluto della decorazione tardomanierista romana, e i sedici angeli che ornano il basamento del cornicione (Torresi, 1975). In questi lavori il F. risulta sempre associato allo stuccatore romano Pompeo Dell'Abate. Se ne separò nel 1591, quando venne ingaggiato da Virgilio Crescenzi, insieme con il Cavalier d'Arpino, per la decorazione della cappella Contarelli in S. Luigi dei Francesi; qui eseguì le eleganti fasce che incorniciano gli affreschi sulla volta (Röttgen, 1974).
Negli anni successivi, il F. fu impegnato in alcune importanti imprese decorative di committenza pontificia. Sotto Clemente VIII Aldobrandini, tra 1597 e 1599, lavorò in S. Pietro partecipando ai lavori di stuccatura e doratura del transetto e delle sei volte delle navi piccole della basilica vaticana (ibid.), nella quale risulta ancora attivo nell'aprile del 1602 (Pupillo, 1992, p. 14). I buoni rapporti con l'entourage degli Aldobrandini risultano confermati dalla presenza del F. nel 1605 tra gli artisti attivi nella villa Aldobrandini di Magnanapoli, a Roma (Benocci, 1992).
Tra il maggio 1604 e il gennaio 1605 il F., insieme con F. Fiorentino, eseguì la decorazione del soffitto della sagrestia nuova nella S. Casa di Loreto, distrutta tuttavia dopo solo pochi mesi (Vernarecci, 1893; Pittori a Loreto…, 1988).
Per Paolo V Borghese il F. lavorò nel 1610 alla decorazione della sagrestia nuova nella basilica di S. Maria Maggiore (Schwager, 1983); tra 1609 e 1611 è documentato il suo impegno per la residenza pontificia del Quirinale, dove partecipò alla decorazione di alcuni ambienti posti sul piano nobile, degli scaloni e della cappella dell'Annunziata, che veniva contemporaneamente affrescata da G. Reni e dalla sua équipe (Del Piazzo, 1973). Ancora nel 1613-14 il F. lavorò al restauro del "fontanone rustico" presso il palazzo Vecchio in Vaticano (Fonti per la storia…, 1995, pp. 65, 78). L'impegno per papa Borghese può probabilmente essere messo in relazione con il ruolo di "soprintendente" delle Fabbriche pontificie svolto per quel pontefice dal marchese Giovan Battista Crescenzi, figlio di Virgilio, già committente del Fuccari.
L'ultima testimonianza nota sul F. è un atto di retrocessione di censo stipulato nel febbraio del 1615 (Bertolotti, 1881-82). Ignoto è l'anno della sua morte.
Fonti e Bibl.: A. Bertolotti, Artisti lombardi a Roma nei secoli XV, XVI e XVII, Milano 1881, I, pp. 216218; II, pp. 113, 117; Id., Curiosità storiche istriane, dalmate e trentine negli archivi di Roma, in Archivio storico per Trieste, Istria, Trentino, I (1881-82), p. 392; II (1883), p. 391; A. Vernarecci, Nuovi documenti intorno a Muzio Oddi, in Nuova Rivista misena, VI (1893), p. 196; S. Weber, Artisti trentini e artisti che operarono nel Trentino, Trento 1933, p. 156; M. Del Piazzo, in Il palazzo del Quirinale, Roma 1973, p. 246; H. Röttgen, Il Caravaggio. Ricerche e interpretazioni, Roma 1974, pp. 19 s.; B. Torresi, La cappella Altemps in S. Maria in Trastevere, in Quaderni dell'Istituto di storia dell'architettura, 1975, nn. 127-132, pp. 162-164; K. Schwager, Die architektonische Erneuereung von S. Maria Maggiore unter Paul V. Bausprogramm, Bausgeschichte, Bausgestalt und ihre Voraussetzungen, in Römisches Jahrbuch für Kunstgeschichte, XX (1983), pp. 257, 260; Palazzo Altemps. Indagini per il restauro della fabbrica Riario, Soderini, Altemps, a cura di F. Scoppola, Roma 1987, pp. 41, 82 s., 285-287, 290 s.; S. Kummer, Anfänge und Ausbreitung der Stuckdekoration im römischen Kirchenraum (1500-1600), Tübingen 1987, p. 274; Pittori a Loreto. Committenze tra '500 e '600. Documenti, a cura di F. Grimaldi - K. Sordi, Ancona 1988, pp. 99, 112-115; F. Quinterio, in Il palazzo del Quirinale, a cura di F. Borsi, Roma-Milano 1992, p. 120; C. Benocci, Villa Aldobrandini a Roma, Roma 1992, p. 33; M. Pupillo, S. F. "trentinus stucchator in Urbe": identificazione di una personalità artistica, in Studi trentini di scienze storiche, LXXI (1992), sez. 2, 1, pp. 5-16; S. Lombardi, in Roma di Sisto V. Le arti e la cultura, a cura di M.L. Madonna, Roma 1993, p. 558; Fonti per la storia artistica romana al tempo di Paolo V, a cura di A.M. Corbo - M. Pomponi, Roma 1995, pp. 65, 68, 75, 78, 155, 176.