Prete siciliano (m. Roma 772), successe a Paolo I (768) per volere del primicerio Cristoforo che aveva diretto la politica del predecessore Paolo I. Allontanatosi da Roma alla morte del papa per sfuggire alla reazione dell'aristocrazia militare romana, Cristoforo era poi ritornato in città con l'aiuto del re longobardo Desiderio e, fatto accecare Costantino, un laico eletto papa dall'aristocrazia, aveva fatto eleggere papa il prete Stefano. Nella Pasqua del 769 fu tenuto un importante concilio a Roma, col quale tutti gli atti di Costantino vennero annullati e fu dichiarato che il papa poteva essere eletto solo dal clero e scelto tra i cardinali preti e i cardinali diaconi. In questo momento regnava l'accordo tra i Longobardi e i Franchi e quindi S. poté rivolgersi anche a questi ultimi per aiuti; ma presto le cose cambiarono: il matrimonio conchiuso tra le figlie di Desiderio e i figli di Pipino fu rotto e Cristoforo venne a trovarsi a mal partito. Venuto a Roma Desiderio, accompagnato da Paolo Afiarta, avversario di Cristoforo, quest'ultimo e suo figlio Sergio vennero presi e accecati senza che S. potesse reagire.