STEFANO III re d'Ungheria
Figlio del re Géza II e della principessa russa Eufrosina, nacque nel 1147. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1162, St. venne incoronato re, ma la maggior parte dei signori si rifiutò di riconoscere come sovrano il giovinetto, la cui situazione divenne insostenibile per la politica dell'imperatore di Bisanzio, Emanuele. Questi, per poter realizzare il suo sogno di dominio del mondo, cercò di disporre delle forze del regno ungherese e di effettuarne l'unione all'impero bizantino. L'imperatore accompagnato dai due fratelli del defunto re, Ladislao e Stefano, rifugiatisi alla sua corte, si mosse dunque contro l'Ungheria, dove riuscì a far eleggere re Ladislao, mentre il giovane re St. riparò con la madre in Austria. Ladislao, morto all'inizio del 1163, fu seguito nella dignità reale dal fratello, Stefano IV, che non godette molta popolarità, cosicché il re legittimo, richiamato in patria nell'estate dello stesso anno, sconfisse completamente lo zio e occupò definitivamente il trono ungherese. L'imperatore Emanuele per salvare il suo grandioso progetto, intavolò trattative pacifiche col giovane sovrano d'Ungheria, promettendo di destinare a suo successore sul trono bizantino il principe Béla, fratello di St., e di farlo suo genero. La giustificata diffidenza di St. e dei suoi consiglieri verso le intenzioni dell'imperatore condussero a gravissime lotte fra Bisanzio e l'Ungheria, lotte che durarono quasi ininterrottamente per cinque anni. All'inizio, Emanuele, aiutato anche dalla repubblica veneta, mentre St. lottava in alleanza con i Boemi, riuscì a occupare il Sirmio, la Croazia e la Dalmazia, e quando morì il vinto antiré Stefano IV, mise di fronte al re ungherese come pretendente al trono suo fratello, il principe Béla. Nel 1166 le truppe magiare, capitanate dal conte Dionisio, riportarono una splendida vittoria sui Bizantini, riconquistando il Sirmio e il litorale croato. L'anno appresso furono i Bizantini a sferrare l'attacco contro l'Ungheria e inflissero una grave sconfitta alle truppe del conte Dionisio; ma avuta notizia dell'avvicinarsi del grosso dell'esercito magiaro, lasciarono l'Ungheria e re St. riconquistò le città dalmate. A prezzo di dure lotte St. riuscì a salvare l'integrità del suo paese e l'ultima campagna di Emanuele contro il regno magiaro (1170) non ebbe altro risultato che l'occupazione di Spalato e di Traù.
St. morì nel 1172. Di fronte alla Chiesa seguì la politica del padre e nel 1169 rinunciò all'amovibilità autonoma dei presuli preposti ai monasteri che si trovavano sotto il patronato regio, nonché all'impiego dei beni ecclesiastici a scopi secolari. Con questo atto trovò la sua soluzione definitiva la questione dell'investitura in Ungheria.
Bibl.: Hóman-Szekfü, Magyar történet (Storia ungherese), s. l. e s. a.; F. Chalandon, Les Comnène, Parigi 1912.