LANDO, Stefano
Nacque a Napoli nel 1530 circa. Compositore e liutista, fu attivo presso il palazzo reale di Napoli, dove dal 1559 ebbe l'incarico di "conservador de las vihuelas". Fu anche musico di camera del viceré Pedro Afán de Rivera duca di Alcalà (Larson, p. 232).
Il L. godette di buona fama nell'ambiente napoletano a giudicare dalle menzioni che di lui fanno i letterati del tempo. Giovanni Camillo Maffei da Solofra, nei Libri due dove tra gli altri bellissimi pensieri di filosofia e di medicina, v'è un discorso de la voce e del modo d'apparare di cantar di garganta senza maestro (Napoli, R. Amato, 1562), cita il L. perché d'accordo con le sue idee sul "cantar di gorga" (Larson, p. 232).
Bartolomeo Maranta, nel Discorso […] nel quale si difende il quadro della cappella di Cosmo Pinelli fatto per Tiziano (Napoli, Biblioteca nazionale, Mss., II.C.5, cc. 460-469), menziona il L. fra i più raffinati compositori del suo tempo, insieme con Filippo de Monte, Giovanni Domenico [Del Giovane] da Nola e Pietro Vinci (ibid., pp. 260 s.).
Nel trattato Della prattica musica vocale et stromentale, opera necessaria a coloro che di musica si dilettano (pp. 158-160), pubblicato da G.G. Carlino a Napoli nel 1601, Scipione Cerreto, rievocando i nomi di famosi compositori e strumentisti nati o vissuti nella città partenopea, elenca fra i "compositori eccellenti della città di Napoli ch'oggi non vivono" il L. "napolitano", insieme con altri noti musicisti, quali L. Dentice, D. Ortiz, G.D. Del Giovane, F. Dentice, B. Le Roy e pochi altri.
Del L. si conosce una sola raccolta data alle stampe, di cui sopravvivono però soltanto le parti di alto e tenore, Il primo libro di madrigali a quattro voci (Venezia, G. Scotto, 1558), contenente 31 brani su testi di F. Petrarca, L. Cassola, L. Tansillo e, soprattutto, L. Ariosto.
Un madrigale a 4 voci del L., "Ben mi promess'amor", fu incluso ne Il terzo libro delle muse a quattro voci. Madrigali ariosi de diversi eccellentissimi musici (Roma, A. Barré, 1562), un volume della celebre serie curata ed edita da Antonio Barré, che esempla brani di compositori in prevalenza appartenenti all'ambiente romano o napoletano, fra i quali, oltre al L., i già menzionati L. Dentice e G.D. Del Giovane. Alcune "napolitane" a 3 voci del L. sono presenti in diverse antologie dell'epoca: "Io mi vivea com'aquila mirando" in Canzon napolitane a tre voci di l'Arpa [G.L. Dell'Arpa], Cesare Todino, Joan Domenico da Nola et di altri musici in questa professione di napoletane eccellentissimi (Venezia, G. Scotto, 1566), "Io navigai un tempo" e "Voi lo vedete ingrata" in Canzon napolitane a tre voci libro secondo di l'Arpa, Cesare Todino, Joan Domenico da Nola et di altri musici in questa professione di napoletane eccellentissimi (ibid., 1566). Entrambe le raccolte furono pubblicate per iniziativa del musicista borgognone Nicolò Roiccerandet per dedicarle a due rappresentanti diplomatici del re di Spagna presso la Repubblica veneziana. Altre due napolitane a 3 voci del L., "Non è cosa ch'io miri" e "Quanto più posso", apparvero poi nella Corona delle napolitane a tre et a quattro voci di diversi eccellentissimi musici (ibid., 1570), raccolta curata dal musicista M.A. Mazzone e dedicata a B. Benzoni, e poi ristampata nel 1572 presso la stessa tipografia veneziana (Gaspari, pp. 204-206). Un volume, non pervenutoci, di Canzoni di diversi authori eccellentissimi scielti da Stegano Lando mit 5 voc[ibus] è elencato nell'inventario del 1566 della biblioteca di R. Fugger (Schaal); si tratta probabilmente dello stesso libro descritto nel Thesaurus bibliothecarius (Douai 1603-05) di Balthazar Bellère come Canzoni a 5 di Ph. Monte, Orlando Lassus, G.P. da Palestrina, Dominico Nola et Stephano Hanti[sic] (Larson, pp. 232 s.).
Priva di fondamento filologico e stilistico è l'ipotesi (formulata da Sartori, pp. 6-8) di attribuire al L. alcune canzoni strumentali manoscritte (Roma, Biblioteca nazionale, Mss. mus., 156), che, oltre ogni ragionevole dubbio, sono invece da ascrivere al musicista romano Stefano Landi (1587-1639).
Il L. morì a Napoli nell'aprile 1571 (Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 267).
Fonti e Bibl.: G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, Bologna 1893, III, pp. 204-206; B.M. Galanti, Le villanelle alla napolitana, Firenze 1954, pp. 135-137, 139; R. Schaal, Die Musikbibliothek von Raimund Fugger d. J. Ein Beitrag zur Musiküberlieferung des 16. Jahrhunderts, in Acta musicologica, XXIX (1957), p. 133; E. Vogel - A. Einstein, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, Hildesheim 1962, nn. 1566/4, 1566/5, 1570/5, 1572/1; C. Sartori, S. L. uno e due: ma di chi sono le canzoni strumentali?, in Nuova Rivista musicale italiana, IX (1975), pp. 3-9; Bibliografia della musica italiana vocale profana pubblicata dal 1500 al 1700 (Il Nuovo Vogel), n. 1385, pp. 878 s.; J. Haar, The "madrigale arioso": a mid-century development in the Cinquecento madrigal, in Studi musicali, XII (1983), pp. 203-219; K.A. Larson, The unaccompanied madrigal in Naples from 1536 to 1564, tesi di dott., Harvard University, 1985, pp. 232 s., 260 s.; A. Morelli, Note storiche sui manoscritti musicali della Biblioteca nazionale di Roma, in Catalogo del Fondo musicale della Biblioteca nazionale centrale "Vittorio Emanuele II" di Roma, Roma 1989, pp. 25-27; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 267; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), XIV, p. 223.