Giornalista, scrittore e pittore italiano (Roma 1940 - ivi 2020). Dopo essersi laureato in Scienze politiche si è dedicato al giornalismo come cronista di nera, documentarista e inviato di guerra, seguendo tra l’altro il golpe di Pinochet in Cile per la rivista “Panorama”, le vicende in Nicaragua e la guerra Iran-Iraq per la “Repubblica”, di cui è attualmente collaboratore. Autore di numerosi libri di viaggi in luoghi difficili e periferici quali l’Asia Centrale, il Sahara, la Terra del Fuoco, popolati da personaggi marginali, in essi fornisce una personalissima testimonianza, animata da uno sguardo sensibile e attento che scava oltre la superficie. Tra le sue opere principali occorre citare Il cammello battriano (2002), Il napoletano che domò gli afghani (2002), Il grande mare di sabbia (2006), Quel treno per Baghdad (2013), L’uomo dalla voce tonante (2014), Quando Roma era un paradiso (2015) e La vanità della cavalleria e altre storie di guerra (2017). Direttore artistico del Festival della letteratura di viaggio e della collana di letteratura di viaggio “Il cammello battriano” per la casa editrice Neri Pozza, vincitore di numerosi premi di giornalismo (tra gli altri i premi Comisso, Barzini, Chatwin e Kapuscinki), M. ha felicemente affiancato a quella letteraria l’attività di pittore, esponendo le sue opere in varie mostre personali (Femmine e paesaggi, Galleria Nova di Roma, 2007; I collage, Centro Culturale Cappella Orsini di Roma, 2015).