Sten&Lex. - Pseudonimo di duo di artisti italiani composto da Sten (n. Roma 1982) e Lex (n. Taranto 1982). Tra i più conosciuti e apprezzati artisti urbani nel mondo, rappresentano un solido riferimento per i praticanti e gli appassionati dello stencil, tecnica di cui possono considerarsi pionieri nazionali e innovatori su scala internazionale. Gli esordi li vedono tra i primi protagonisti in Italia della stencil art, che praticano sin dal 2001 sui muri della capitale, ancora non familiari a questo genere di estetica urbana. Delle prime opere, di piccolo formato e ispirate a personaggi di telefilm americani, b movies e a altre fonti cinematografiche, rimane ancora oggi traccia in qualche strada del centro di Roma, come quelle in via del Pantheon o nel vicolo dell’Oste a firma Sten. Inesausti sperimentatori del linguaggio dello stencil, Sten&Lex vantano grande credito e riconoscimento per l’introduzione di nuove formule estetiche e procedimenti tecnici, come la hole school nel 2003 e lo stencil poster a partire dal 2010. Nel primo caso, ispirati da diversi processi di tipo grafico e con il supporto di software digitali, applicano per la prima volta il metodo della mezzatinta allo stencil, ottenendo immagini formate da linee bianche e nere di diversa larghezza che restituiscono un effetto ottico che scivola progressivamente, a seconda della distanza dell’osservazione, dalla figurazione all’astrazione. Contestualmente anche la scelta dei soggetti subisce un ripensamento importante e abbandona l’immaginario pop comune a buona parte degli stenciler per spostarsi su un piano più personale e intimo, attraverso foto degli anni Sessanta e Settanta di persone comuni, ritratte a mezzo busto, reperite sul web e tra le cianfrusaglie dei mercatini dell’usato. Questa rimane ancora oggi la cifra iconografica più riconoscibile dei due interpreti, che pur dal 2013, nella loro inesausta evasione dei confini creativi, hanno virato verso ricerche di tipo astratto, geometrico e gestuale, rimanendo ancorati, soprattutto per ragioni pratiche, alla consueta alternanza di bianco e nero: valgano come esempio le due facciate realizzate a Roma (via Caffaro) nel 2013 per l’Outdoor Festival e nel 2014 (via Baracca) in occasione della mostra Matrici distrutte alla galleria Wunderkammern di Tor Pignattara (Roma). Con la tecnica dello stencil poster i due artisti raggiungono la completa maturazione artistica e la definitiva consacrazione a livello internazionale. Il procedimento, oltre a unire due tra gli indirizzi più importanti della street art, rappresenta l’esito definitivo dell’esperienza di Sten&Lex – i due hanno utilizzato il poster dal 2005 – e risponde a esigenze pratiche, estetiche e concettuali. Partendo da un poster incollato a muro (il quale viene precedentemente preparato in bianco) e stampato con l’immagine da imprimere a parete, si ottiene la matrice dello stencil tagliando con un taglierino tutte le strisce di colore più scuro. Successivamente si lavora come su un normale stencil, dipingendo di nero i vuoti ma anche i pieni, ovvero la matrice, la quale poi rimossa rivela la preparazione sottostante in bianco che si integra, a formare l’immagine finale, con i neri precedentemente dipinti a stencil. Ciò che rende questo metodo unico, in tutti i sensi, è la contraddizione della riproducibilità che caratterizza la natura dello stencil, la cui matrice, in questo caso, subisce un lento processo di distruzione e da medium si trasforma in parte stessa dell’opera, rimanendo attaccata a parete in forma di brandelli di carta. Il suggestivo risultato estetico prodotto da tale operazione viene alterato nel tempo dagli agenti atmosferici che staccano progressivamente la matrice dell’opera, lasciata precedentemente dagli autori in uno stato di mutazione a testimonianza del suo ciclo vitale e della fine della sua riproducibilità, quindi della sua unicità. La possibilità di attaccare direttamente il poster da cui trarre la matrice a parete permette a Sten&Lex di lavorare su pareti di grandi dimensioni, come nel caso del volto del ragazzo realizzato a Køge in Danimarca (2011) su un’estensione di settecento metri quadrati. Numerose sono le mostre, i festival e le iniziative di arte urbana su scala globale che hanno visto il duo romano protagonista. Tra tutte si ricordano la fondamentale partecipazione nel 2008 al Cans Festival organizzato da Banksy in un tunnel di Waterloo a Londra, dove hanno esposto proprio accanto a quest’ultimo, la doppia presenza al Nuart di Stavanger (2008; 2010), al CityLeaks di Colonia (2013) e al Living Walls di Atlanta (2012). Tra le esposizioni più recenti si cita Sten Lex. Rinascita, allestita nel 2020-21 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma.PUB