STENICO (A. T., 24-25-26)
Centro della provincia di Trento, nelle Giudicarie esterne, capoluogo del Banale, sulla sinistra della Sarca, a 666 m. s. m., su di un dossone, 3 km. a NO. di Ponte delle Arche, per dove passa la carrozzabile Trento-Brescia. Il comune, dell'area di 49,79 kmq., di cui la maggior parte è occupata da boschi e da pascoli, e che comprende oltre Stenico altre 4 frazioni, conta 1644 ab., mentre il capoluogo ha 679 ab., dediti quasi tutti all'agricoltura e all'allevamento. Alquanto sviluppata è pure l'industria del forestiero. Il vecchio castello, che sorge su un promontorio belvedere a O. del centro, ha pregevoli loggiati, cortili e affreschi. Stenico dista da Trento 34,6 km. Il capoluogo comprende le tre antiche pievi di Banale, Bleggio e Lomaso.
I ricordi storici più insigni sono a Lomaso, che vanta l'unico battistero della regione (sec. X). Quivi è Dasindo, la patria di Giovanni Prati, e il maniero di Castelcampo. A Bleggio la chiesa di S. Croce conserva l'antica cripta dipinta. A Banale il castello di Stenico, proprietà dello stato, richiama una delle residenze preferite dei principi vescovi di Trento, che vi lasciarono durevoli tracce del loro interesse per l'arte. Del resto in tutto il territorio non sono rare le sculture dell'età barbarica, gli affreschi quattrocenteschi delle chiese, le anconette scolpite e altri monumenti di varia epoca. Ma la caratteristica più originale del paese, costituita dalle numerose case rustiche coperte di ripidi tetti di paglia, va ormai scomparendo in seguito ai frequenti incendî.