PLANNCK, Stephan
PLANNCK (Planke), Stephan. – Nacque a Passau, in Baviera, nel 1456 o l'anno successivo. Luogo e data di nascita si ricavano dall’iscrizione fatta apporre sulla sua tomba dalla vedova Margarete (Forcella, 1873, p. 352). Nulla si sa invece della famiglia d’origine.
Le prime notizie che lo riguardano sono relative al suo coinvolgimento con il mondo dell’editoria romana dell’ultimo ventennio del Quattrocento, di cui divenne uno dei più attivi protagonisti. Alla morte di Ulrich Han (1479), uno dei principali tipografi della generazione precedente, Plannck acquisì i suoi materiali, continuando a operare nella casa sita nella via Mercatoria (all’epoca la principale strada commerciale della città, oggi via dei Pellegrini) che Han aveva avuto in affitto dalla confraternita di Santa Maria dell’Anima, versando anche il medesimo canone annuo di 40 ducati (Veneziani, 2000, 2007, p. 63; Modigliani, 2005, p. 75). Non sembra però che Plannck fosse membro della confraternita, cui invece Han aveva aderito. Egli fu, invece, socio di altri due sodalizi romani, la confraternita dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia, nei cui registri il suo nome è iscritto sotto l’anno 1482 (Schäfer, 1913, nn. 1030-1031; Scholderer, 1938, p. 161), e quella di Santa Maria in Campo Santo dei Teutonici, nel cui cimitero venne poi sepolto (Schäfer, 1913, n. 1030).
Plannck fu un prolifico esponente del numeroso gruppo di tipografi tedeschi giunti in Italia nei primi anni della diffusione dell’arte tipografica nella penisola. Fu attivo a Roma per circa un ventennio (la sua ultima edizione datata e sottoscritta è quella dei Mirabilia Romae del 22 luglio 1500), realizzando oltre 400 edizioni: molte, non sottoscritte, gli sono attribuite in base al riscontro dei materiali tipografici impiegati, mentre alcune restano di attribuzione incerta, stante l'acclarata 'mobilità' dei materiali da un’officina all’altra che caratterizza quest’epoca della storia tipografica (Veneziani, 1980, 2007, pp. 24-30).
Con vivace piglio imprenditoriale e sicuro fiuto per il mercato, Plannck propose un programma editoriale volto a incontrare le esigenze pratiche dei pellegrini, da un lato (per esempio, le numerose edizioni dei Mirabilia Urbis Romae), dall’altro, di chi si recava nell’Urbe per affari legati alla curia (Veneziani, 2000, 2007, p. 64). Dalla sua officina uscirono in genere edizioni di piccola consistenza e in prevalenza in formato in-4° o in formati minori. Orazioni, sermoni, formulari giuridici, regolamenti curiali, atti ufficiali, disposizioni pontificie, opuscoli di 'larga circolazione', molti di carattere religioso, instant books legati ad avvenimenti contemporanei (la versione latina della lettera di Cristoforo Colombo ai reali di Spagna sulle nuove scoperte, 1493), compilazioni astrologiche (otto edizioni del Lunarium di Bernardo di Granollachs), costituiscono la maggior parte della produzione di Plannck, che quasi mai si cimentò con i classici e relativamente poco spazio lasciò anche alla letteratura umanistica contemporanea. Le poche edizioni nel formato in folio comprendono la Margarita poetica di Albrecht von Eyb (1480) e le Meditationes di Johannes de Turrecremata (1484, 1490), già proposte con successo da Han, ed edizioni liturgiche quali il Missale Romanum (1482, 1496) e il Pontificale Romanum (1485).
Morì a Roma, all’età di 44 anni, il 17 febbraio 1501. Una parte dei suoi materiali di stampa fu rilevato da Sigismund Mayr, che li impiegò a Napoli a partire dal 1503 (Veneziani, 2000, 2007, pp. 68-72).
Fonti e Bibl.: V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e d’altri edifici di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri, III, Roma 1873, p. 352; D. Marzi, I tipografi tedeschi in Italia durante il secolo XV, in Festschrift zum fünfhundertjärigen Geburtstage von Johann Gutenberg. Im Auftrage der Stadt Mainz, hrsg. O. Hartwig, Mainz 1900, pp. 416 s.; K.H. Schäfer, Die deutschen Mitglieder der Heiliggeist-Bruderschaft zu Rom am Ausgang des Mittelalters, Paderborn 1913, nn. 1030-1031; K. Haebler, Die deutschen Buchdrucker des XV. Jahrhunderts im Auslande, München 1924, pp. 89-93; V. Scholderer, A piety of printers, in The library, s. 4, XIX (1938), 2, pp. 156-166, in partic. p. 161; Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d’Italia (IGI), I-VI, Roma 1943-1980, ad ind.; F. Geldner, Deutsche Buchdrucker des XV. Jahrhunderts als Mitglieder römischer Bruderschaften, in Gutenberg Jahrbuch, XXVIII (1953), pp. 209-214; Id., Die deutschen Inkunabeldrucker. Ein Handbuch der deutschen Buchdrucker des XV. Jahrhunderts, II, Stuttgart 1970, pp. 51-53; C.W. Maas, German printers and the German community in Renaissance Rome, in The library, s. 5, XXXI (1976), 2, pp. 118-126, in partic. p. 123; P. Veneziani, Xilografie in edizioni romane della fine del Quattrocento, in La bibliofilia, LXXXII (1980), ora in Id., Tracce sul foglio. Saggi di storia della tipografia, a cura di P. Piacentini, Roma 2007, pp. 17-35, in partic. pp. 24-30; M.K. Duggan, A system for describing fifteenth-century music type, in Gutenberg Jahrbuch, LIX (1984), pp. 73-76; P. Veneziani, Il successore di S. P., in Angela Vinay e le Biblioteche. Scritti e testimonianze, Roma 2000, ora in Id., Tracce sul foglio. Saggi di storia della tipografia, a cura di P. Piacentini, Roma 2007, pp. 63-72; P. Farenga, Le edizioni di Eucario Silber, in Roma di fronte all’Europa al tempo di Alessandro VI. Atti del Convegno, Città del Vaticano - Roma... 1999, II, a cura di M. Chiabò et al., Roma 2001, pp. 409 s.; A. Modigliani, Printing in Rome in the XVth Century. Economics and the circulation of books, in Editori ed edizioni a Roma nel Rinascimento, a cura di P. Farenga, Roma 2005, pp. 74 s.; A. Pontecorvi, Alcune note sul catalogo di S. P., ibid., pp. 91-118.