Arcivescovo di Canterbury (n. 1150 circa - m. Slindon 1228); prof. di teologia a Parigi, cardinale (1206) e poi arcivescovo (1207), L., nella sua qualità di consigliere principale del re Giovanni Senzaterra, cercò di regolare in base alle necessità dei tempi la legislazione consuetudinaria inglese ed ebbe parte di primo piano nella formulazione della Magna Charta; ma venuto in contrasto col re, che aveva rifiutato gli accordi conclusi, legò la sua alle sorti della nobiltà feudale inglese nella lotta contro la monarchia. Richiamato a Roma da Innocenzo III schieratosi a difesa del re, poté tornare in Inghilterra solo nel 1218. Tra le sue opere, oltre a commenti alla Bibbia, abbiamo delle quaestiones, Sermones, un commento alla Historia scholastica, di Pietro Comestore, un commento alle Sentenze di Pietro Lombardo e una Summa theologiae.