sterlina
Unità monetaria della Gran Bretagna, fino al 1971 suddivisa in 20 shillings (a loro volta divisi in 12 pence) e dopo quella data, quando è stato adottato in campo valutario il sistema decimale, in 100 pence. ● La s. è anche l’unità monetaria di alcuni territori esterni della Gran Bretagna (Gibilterra, Isole Falkland, Sant’Elena). Il nome di s. è dato, inoltre, all’unità monetaria del Sudan (suddivisa in 100 piastre) e dell’Irlanda (s. irlandese, sostituita il 1° gennaio 2002 dall’euro). ● Il nome risale alla seconda metà del 12° sec., quando mercanti provenienti dall’Est (Eastern) coniarono lire (dette easterlings) alla zecca di Londra. Nel 1717 fu fissato il contenuto aureo (1 oncia d’oro pari a 3 s., 17 scellini e 10 pence); la lira s. di carta risale invece al 1694 con la costituzione della Banca d’Inghilterra. Nel 1817 fu riformato il sistema monetario e introdotto il tallone aureo, la s. d’oro, detta ufficialmente sovrana; furono coniati anche i multipli da 5 e da 2 s., e la frazione della mezza sterlina. Benché l’Exchange control act del 1947 abbia imposto restrizioni alla circolazione, la s. d’oro è pur sempre considerata moneta a corso legale. ● In seguito all’abbandono del sistema dei cambi fissi (1971), il tasso di cambio della s. ha subito notevoli oscillazioni. Nel 1978 la Gran Bretagna rifiutò di sottoscrivere l’accordo dello SME (➔), ma ne accettò liberamente le regole; la s. entrò ufficialmente nello SME alla fine del 1990 con una parità centrale di 2,95 marchi per s. e una banda di oscillazione del 6%, e ne uscì con la crisi valutaria del settembre 1992. Dopo la nascita dell’Unione monetaria europea (➔ Unione monetaria), cui la Gran Bretagna non ha aderito, pur riservandosi la facoltà di parteciparvi in una fase successiva, la s. ha guadagnato valore nei confronti del dollaro, perdendone invece nei confronti dell’euro. La crisi finanziaria mondiale iniziata nel 2007 ha comportato per la s. un notevole deprezzamento, avendo raggiunto, tra il 2008 e il 2009, il punto più basso delle sue quotazioni sia con l’euro sia con il dollaro. Da allora il tasso di cambio effettivo (rispetto a tutte le valute dei Paesi partner) si è leggermente ripreso, rimanendo tuttavia, a inizio 2012, vicino ai minimi storici.