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STETTINO

di Elio MIGLIORINI - Hans MOHLE - * - Enciclopedia Italiana (1936)
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STETTINO (ted. Stettin; A. T., 53-54-55)

Elio MIGLIORINI
Hans MOHLE
*

È il più importante porto della Germania dopo Amburgo e Brema, capoluogo della Pomerania e sede di varie industrie. La città è sorta a una settantina di km. dal mare aperto, presso la riva sinistra dell'Oder, dove questo presenta l'ultimo facile passaggio, prima di suddividersi in più rami e attraversare una regione paludosa. L'insediamento primitivo usufruiva d'una terrazza alta una quarantina di metri, in parte ricoperta da boschi, e si estese a poco a poco anche nella parte bassa prospiciente alla terrazza (cioè attorno al castello) e più tardi sulla destra dell'Oder (Lastadie), dove fu necessario far uso di palafitte. A differenza di quanto si nota in altri centri tedeschi di colonizzazione recente, la pianta risulta alquanto irregolare, dato che le strade dovevano risalire la terrazza tenendo conto delle vallette che confluivano all'Oder. Le antiche mura seguivano a S. quella che è ora la Grüne Schanze, a O. l'odierno Paradeplatz e a N. Königsplatz e Klosterhof.

Lo sviluppo della città è del tutto recente. L'inizio della sua fortuna risale al 1720, quando venne a far parte della Prussia e vennero iniziati lavori per la regolarizzazione dell'Oder. Le portò poi vantaggio lo sviluppo industriale e agricolo del retroterra prussiano e soprattutto l'enorme importanza assunta da Berlino, di cui divenne la porta sul Baltico, come pure l'abbattimento delle fortificazioni (1873), che le permisero di allargarsi verso la stazione ferroviaria (S.) e nella direzione di NO. Nuovi lavori per approfondire i fondali vennero eseguiti nel 1880, in modo da prolungare la navigazione verso monte fino in Alta Slesia (canale Klodnitz); nel 1898 vennero scavati i due bacini del porto franco (61 ha., di cui 22 di specchio d'acqua, 3300 m. di banchine, 48 mila mq. di magazzini coperti, profondità di 8,5 m., in modo da permettere l'accesso anche alle navi oceaniche); nel 1914 venne messa in comunicazione diretta con Berlino per mezzo del Canale Hohenzollern (lungo 180 km., si diparte dall'Oder presso Hohensaathen, risale un dislivello di 33 m. con 5 chiuse, segue un'antica valle fluviale che rappresenta forse un antico corso dell'Oder, quindi raggiunge il Havel e tocca Berlino: può essere percorso da natanti di 600 tonn.); nel 1917 venne scavato il porto industriale, nel 1919 quello per i materiali alla rinfusa (Reiherwerderhafen: per carbone, minerali di ferro, pietre e materiali da costruzione); di pari passo l'attrezzatura e l'organizzazione del porto andarono sempre più migliorando (banchine, linee ferroviarie, magazzini) e vennero istituite linee regolari di navigazione con i principali porti del Baltico. Oltre ad avere una posizione centrale rispetto a questo mare, a eguale distanza tra Flensburg e Memel, e di trovarsi a soli 135 km. da Berlino (per ferrovia), Stettino ha il vantaggio di essere un porto che s'addentra molto nell'interno e di servire un vasto retroterra, tutto in territorio germanico, a sviluppo agricolo e a un tempo industriale. Le merci scambiate si aggirano negli anni normali sui 4 milioni e mezzo di tonn. (pari al 9,2% del traffico di tutti i porti tedeschi), di cui 3,5 in arrivo (specie materie prime: ferro di Scandinavia e di Spagna, legno, concimi, semi oleosi) e 1 milione in partenza (prodotti lavorati, macchine).

Rispetto all'Elba, Stettino si trova tuttavia per alcuni riguardi in svantaggio, dato che l'Oder è in media gelato per 45 giorni, in modo che occorre tenerlo sgombro con rompighiacci (per 9 giorni all'anno la navigazione è del tutto impedita); inoltre il regime del fiume è assai irregolare. L'industria è pure notevolmente sviluppata, specie quella che trasforma prodotti agricoli (molini, birrifici, distillerie, zuccherifici, raffinerie di olî); vi sono anche fabbriche di mobili e di cemento e officine meccaniche. Un tempo anche i cantieri erano importanti, ma il maggiore (Vulkan) nel 1928 ha emigrato ad Amburgo. Nel 1816 gli abitanti erano 24.500 (tanti quanti a Danzica), aumentati a 60 mila nel 1855, 75 mila nel 1871, 236 mila nel 1910 e 269.557 nel 1933; rispetto al 1816 la città è ora 12 volte più grande.

Monumenti. - Delle chiese gotiche in laterizî di Stettino, in origine molto numerose, non rimangono che quelle di S. Giacomo, di S. Giovanni e dei Ss. Pietro e Paolo. S. Giacomo (1400 circa) ha navate di uguale altezza con coro imponente e, nell'interno, ricca decorazione barocca. La chiesa di S. Giovanni è considerata come una delle più belle costruzioni gotiche in laterizio della Pomerania. Il castello che risale al sec. XVI, già residenza dei duchi di Pomerania, è stato sfigurato da rifacimenti recenti. Delle antiche fortificazioni restano le robuste porte barocche "di Berlino" e "del re", di G. K. v. Walrawe (circa 1730).

L'originale in marmo del monumento a Federico il Grande di G. Schadow è oggi nello "Ständehaus", eretto nello 1727, che è anche sede del museo provinciale (collezioni preistoriche, folkloristiche, di storia civica e di arte sacra). Nel museo civico, pitture e oggetti delle arti minori.

Storia. - Dapprima piccolo villaggio di pescatori slavi, Stettino, che cominciò ad essere popolata da Tedeschi dalla fine del sec. XII, fu elevata a rango di città nel 1243; e fiorì nel basso Medioevo non solo grazie al commercio e al traffico marittimo (faceva parte della Lega anseatica), ma anche per essere residenza di un ramo della famiglia dei duchi di Pomerania. Fu tra le prime città ad aderire alla Riforma. Nel 1648 passò alla Svezia; nel 1720 alla Prussia. Dal 1806 al 1813 fu occupata dai Francesi.

Bibl.: F. Christiansen, Die Stellung Stettins im Handel der deutschen Seehäfen, in Erde und Wirtschaft, I (1927), pp. 115-41; H. Kröcher, Stettin, ein Beitrag zur modernen Stadtgeographie, Freifswald 1913; C. Fredrich, Stettin, Berlino 1927; A. Dieckmann, Die wirtshcaftsgeographische Struktur des Seehafens Stettin. Ein kartogrpahischer Versuch, Brunswick 1929; W. Klauke, Stettin im Handel der deutschen Seehäfen seit 1914, Berlino 1933.

Vedi anche
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