STIGE (Στύξ, Styx)
Fiume dell'Oltretomba (Hom., Il., viii, 369; Hes., Theog., 775-806), da cui derivava il Cocito, affluente dell'Acheronte (Hom., Od., x, 514).
Come l'Acheronte veniva identificato con corsi d'acqua o paludi presso cui sarebbe stato l'ingresso nell'Ade, altrettanto si favoleggiava dello S.: dal quale derivava il fiume Titaresio in Tessaglia (Hom., Il., ii, 755); il Cocito raggiungeva sulla superficie terrestre la Palude Stigia donde ritornava nel Tartaro (Plat., Fedone, 113 b-c); dallo S. nasceva la sorgente di Nonacri in Arcadia (Herod., vi, 74), sulle cui caratteristiche particolari ci riferisce Pausania (viii, 18, 4-6). Nelle sue acque fu immerso Achille (v.) dalla madre per divenire invulnerabile.
L'episodio dell immersione di Achille nello S. ricorre, oltre che nella letteratura, anche su monumenti, tutti posteriori al II sec. d. C.; lo S. vi appare come una figura femminile, seduta su una roccia. Tra i monumenti piu interessanti, ricordiamo la Tensa Capitolina, il piatto marmoreo pure ai musei Capitolini, il rilievo sul lato orientale della Colonna di Igel, il mosaico di Xanthos.
Bibl.: F. Stählin, in Röm. Mitt., XXI, 1906, p. 335 s.; Waser, in Roscher, IV, 1909-15, c. 1566, s. v. Styx; Bölte, in Pauly-Wissowa, IV A, 1931, c. 457 ss., s. v. Styx, n. i; L. Guerrini, in Studi Miscellanei (Seminario di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana dell'Università di Roma), I, 1958-9, Roma 1961. Per il mosaico di Xanthos: Fasti Arch., VIII, 1953 (1956), n. 1775.