PLATERESCO, STILE
. In Spagna, la maniera fiammeggiante del gotico si tradusse nel tipo architettonico chiamato "stile Isabella", che fuse vigorosamente quella maniera con l'arte "mudéjar" e fu ricco di espressive forme naturaliste. Durò lo "stile Isabella" un mezzo secolo (circa 1475-circa 1525). Poi, in seguito all'influsso del Rinascimento italiano, sorse un'arte ibrida e di eccessiva fastosità, nota con il nome di "stile plateresco", forse per l'influsso che nelle creazioni di uno dei principali architetti, Enrique de Egas, poté esercitare l'orafo (in spagnolo platero, onde arte "plateresca") Pedro Diaz, giunto in quel tempo da Roma a Toledo. Il termine "plateresco" non venne in uso che nel sec. XVII, quando il sivigliano Ortiz de Zúñiga, descrivendo quei monumenti (come la cappella dei Re Cattolici nella cattedrale di Granada) che imitano le forme italiane, parlò delle "fantasie plateresche". Alla complessa formazione dello "stile plateresco" contribuirono elementi del Rinascimento soprattutto italiano, altri elementi francesi con un fondo di preziosismo gotico, oltre alle innovazioni costruttive dell'epoca e a molti temi dell'arte popolare. Fu lo stile plateresco la prima assimilazione spagnola dell'arte italiana, già preparata dall'arte "isabelliana".
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