stilla
- Solo in Pd VII 12 Io dubitava e dicea ‛ Dille, dille! ' / fra me, ‛ dille ' dicea, ‛ a la mia donna / che mi diseta con le dolci stille '.
Il termine vi appare in funzione altamente metaforica, a indicare le " gocce " con cui si placa la naturale sete del sapere, secondo una cadenza che rimanda a Iob 26, 14 " parvam stillam sermonis eius audierimus ".
Si noti che in D. il rapporto tra sapiente e indotto è sovente visto come liturgico confluire di acqua alle labbra di un assetato, non diversamente da quanto leggiamo in Cv I I 9 E acciò che misericordia è madre di beneficio, sempre liberalmente coloro che sanno porgono de la loro buona ricchezza a li veri poveri, e sono quasi fonte vivo, de la cui acqua si refrigera la naturale sete che di sopra è nominata.