stipa
Indica propriamente " legname minuto di scope, sterpi e altro, da far fuoco ", e, per estensione, " moltitudine di cose stivate insieme a guisa di fastello di stipa " (Tommaseo, Dizionario). Può riferirsi anche a persone; perciò, quando D. dice che, lasciato il cerchio degli eretici, giunge, con Virgilio sopra più crudele stipa (If XI 3), " vuol che s'intenda che sotto il luogo dove pervennero erano stivate grandissime moltitudini di peccatori, in più crudel pena che quegli li quali infino a quel luogo veduti avea " (Boccaccio; così Castelveltro, Andreoli; " affollamento di anime ", Chimenz).
Il Buti accetta anche questa spiegazione, identificando s. con " stiva: però che stivo in Grammatica sta per istivare; cioè per empiere bene quanto cape, come si dice: La nave è stivata; e così stiva; cioè grande empimento di crudeltà "; ma in primo luogo considera il sostantivo equivalente a " siepe, che chiude e circonda; e per questo si può intendere che qui dentro si punisce più grave peccato ". Così anche il Landino (" siepe che circonda i peccatori degni di più chiuso carcere "), mentre Benvenuto, tra i " diversa significata " del termine, pone quello di " cavea sive gabia in qua continentur pulli, et ita capitur hic metaphorice. Sicut enim pulli stant inclusi in gabia ad poenam et mortem, ita hic animae inclusae stant in isto carcere... ideo per stipam intellige carcerem et poenam ". Ma l'accostamento a ‛ stipare ' (v.) e all'altra occorrenza del sostantivo - mi fu la bolgia [dei ladri] manifesta: / e vidivi entro terribile stipa / di serpenti, XXIV 82 - persuade a preferire il significato di " congregazione e stivamento " che il Buti attribuisce a s. in questo secondo passo, seguito da numerosi altri commentatori (Anonimo, Landino, Vellutello, ecc.; concordi anche i moderni. Cfr. F. D'Ovidio, Del sostantivo ‛ stipa ' in D., in " Atti R. Accad. Archeol. Lett. Belle Arti Napoli " n.s., VI [1915] 96-109, rist. in L'ultimo volume dantesco, Roma 1926, 251-276). Benvenuto invece conferma anche nel secondo passo la sua interpretazione " stipa, idest, caveam, sive gabiam, quae alibi dicitur stia. Et dicit notanter terribile, quia in stia solent stare aves pulcrae, mansuetae, sicut capones, columbae, turtures et similes; hic vero stabant serpentes "; con lui è il Serravalle.
Si noti che la rima in -ipa si ha soltanto con ripa, stipa (sostantivo e verbo), due volte con stipa e una con dissipa, sempre nell'Inferno.