STOCCO d'arme (fr. estoc; sp. estoque; ted. Stossdegen; ingl. rapier, stock-sword)
Lo stocco comparve verso il sec. XIV; era un'arma simile alla spada, ma sempre con lama robusta: terminante a punta acuta, atta quindi a dare soltanto colpi di punta, detti "stoccate". È probabile che lo stocco sia derivato da quelle lunghe spade del Trecento che si usavano di punta, impugnandole ad una mano o a due.
Venne detto "stocco d'arme" quello usato per il combattimento (vedi fig., n. 1) e questa voce fu generalizzata per gli stocchi delle milizie, mentre quello adoperato in modo particolare dai cavalieri fu in seguito chiamato stocco d'arcione" appunto perché veniva portato senza la guaina appeso all'arcione anteriore della sella dalla parte sinistra.
Lo stocco d'arme fino a tutto il sec. XV ebbe la lama rigida, piuttosto larga, in forma di triangolo isoscele assai allungato, con spina mediana più o meno pronunziata; fornimento semplice e robusto, di elegantissima forma, costituito da un'elsa a croce, con le braccia molto estese e da un pomo; il manico tanto lungo che si poteva impugnare anche a due mani (n. 2). Verso il Cinquecento gli stocchi d'arcione cominciarono a distinguersi specialmente per la lama sempre assai lunga (n. 5). Si ebbero anche stocchi corti maneschi (n. 6). Gli stocchi veri e proprî scomparvero durante il sec. XVI e allora il nome di stocco venne dato impropriamente anche a spade con guardia a rami, montate con lame assai lunghe a sezione quadra o fortemente romboidale (n. 7).
Stocco era pure impropriamente chiamato uno spadone splendidamente ornato, che insieme col cappello (pilum et ensis) solevano mandare i pontefici in dono ai principi cristiani o ai capitani che strenuamente combattevano per la fede (n. 8). Quest'arma non aveva aleuna somiglianza con lo stocco.
Fra gli stocchi vanno anche ricordati gli "stocchi da bastone" i quali furono largamente usati dal secolo XVIII in poi. In essi una lunga e robusta lama è nascosta in una comune canna da passeggio.