STOICHEDON
. Questo termine (στοιχηδόν), che è un avverbio significante "a file, a schiere" e propriamente relativo all'ordine dei soldati nella disposizione della battaglia, fu usato dai grammatici antichi per indicare un sistema di scrittura seguito nell'età classica della Grecia. Esso consisteva nell'incidere le lettere di una epigrafe esattamente una sotto l'altra, in modo che le linee della scrittura venissero ad avere un uguale numero di lettere e tutta l'iscrizione assumesse quel medesimo aspetto ordinato e simmetrico che hanno, in un esercito, le file dei soldati. L'uso della scrittura stoichedon sembra essersi affermato dapprima nell'Attica, e i suoi più antichi esempî si riferiscono alla prima metà del sec. VI a. C. Durante il sec. VI quest'abitudine ebbe notevoli oscillazioni e irregolarità, anche nell'ambito del medesimo documento epigrafico; poi si affermò e divenne predominante nel sec. V e nel IV; tornò irregolare nel III, e finalmente si estinse nel sec. II a. C. Anche fuori dell'Attica fu adottato l'uso della scrittura stoichedon con più o meno favore a seconda delle varie località, ma vi furono delle città, come ad es. Pergamo, che non lo conobbero affatto.
Bibl.: S. Reinach, Traité d'épigraphie grecque, Parigi 1885, p. 296; W. Larfeld, Griechische Epigraphik, 3ª ed., Monaco 1914, p. 137 segg.