MIHAJLOVSKIJ, Stojan
Scrittore bulgaro, nato a Elena nel 1856, morto a Sofia nel 1927. Laureato in giurisprudenza e in filosofia in Francia, aveva subito ancor da giovanetto l'influenza della cultura francese, che lasciò poi tracce sensibili nella sua opera di scrittore. Fu professore universitario, giudice di Cassazione, presidente del Comitato nazionale macedone.
M. fu il primo - e fino a oggi l'unico - poeta satirico della Bulgaria. La sua arte risente soprattutto di Aristofane e della satira francese. Uomo di eccezionale cultura, seppe affrontare e combattere con la parola e la penna per l'elevazione spirituale del suo popolo e per la redenzione dell'intera nazione. Le sue satire sono il più delle volte anch'esse sferza inesorabile ai costumi politici e sociali del suo tempo. Lunghissima è la serie dei suoi lavori pubblicati (poesie, meditazioni, polemiche, opere sociali e filosofiche, favole, epigrammi, ecc.) e forse più lunga ancora quella dei lavori rimasti inediti fra i suoi manoscritti. Fra i suoi poemi e le sue satire ricordiamo Poema za zloto (Poema del male), rievocante con una nuova originalità il vecchio tema della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, Novissima verba, Našite pisateli i gazetari (I nostri scrittori e giornalisti), Kniga za bălgarskija Narod (Libro del popolo bulgaro), Kniga za oskărbenitě i neopravdanitě (Libro degli offesi e calpestati), Filosofičeshi i satiričeski soneti (Sonetti filosofici e satirici). Scrisse anche un dramma, Koga se smejat bogovete (Quando gli dei ridono), che ottenne successo al Teatro nazionale di Sofia.
Bibl.: N. T. Dorian, St. M. poeta, in Riv. di lett. sc., II (1927); G. Nuringiani, St. M. pensatore, ibid.; V. Pundev, St. M., in Bălgarski Pisateli. Tvorčestvo. Život. Idei, a cura di M. Arnaudov, IV, Sofia 1929.