STOLBERG, Friedrich Leopold, conte zu Stolberg-Stolberg
Poeta, nato a Bramstedt (Holstein) il 7 novembre 1750, morto a Sondermühlen presso Osnabrück il 5 dicembre 1819. Passò la giovinezza, fino al ritorno in patria (gennaio 1776), insieme col fratello Christian (v.). Dal 1777 al 1781 fu ministro residente della città di Lubecca, e visse quindi, dal 1781 all'85, ad Eutin, in collaborazione letteraria col fratello, con l'amico Johan Heinrich Voss e con gli altri membri del Göttinger Hain. Alla prima raccolta di poesie (Gedichte, 1779) fecero seguito i Giambi (1784), i drammi con coro: Theseus, Der Säugling (Schauspiele, 1787) e Apollons Hain (1789), nonché il poema Die Insel (1788), raffigurazione utopistica di un'umanità di tipo rousseauiano, cui fa riscontro il poema apocalittico Die Zukunft (1779-81), pubblicato postumo, importante per conoscere lo svolgimento religioso del poeta. Dopo esser passato nel 1785 da Eutin a Neuenburg (Oldemburgo) e a Berlino, intraprese nel 1791 un viaggio attraverso la Germania, la Svizzera e l'Italia, che per il suo incontro con la principessa Galitzin e per la profonda impressione riportata dal culto cattolico, preparò la sua conversione. Chiaro indice del suo nuovo stato di animo è, oltre alla descrizione del viaggio stesso (1794), l'interpretazione cristiana della filosofia platonica, da lui propugnata nella prefazione ai dialoghi da lui tradotti nel 1796-97, per cui fu attaccato dallo Schiller e dal Goethe. Finalmente, il 1° giugno del 1800, abiurò solennemente con tutta la famiglia, ad Osnabrück, il protestantesimo; la sua conversione, prima nella serie delle conversioni romantiche, sollevò un enorme scalpore in tutta la Germania e provocò un'aspra e disgustosa polemica col Voss. Gli ultimi anni furono dedicati dal poeta alla compilazione di una storia della religione cristiana (Geschichte der Religion Christi, in voll. 10, 1806-18) che arriva fino alla morte di S. Agostino, e di altri scritti storici e religiosi (Das Leben Alfreds des Grossen, 1815; Ein Büchlein von der Liebe, 1820).
Dei poeti del Göttinger Hain, lo St. è, accanto al Holty - Burger sta a sé - il solo che sia riuscito ad esprimere un proprio intimo dramma: accanto alla voce velata di pianto d'una giovinezza che si spegne, il lento ascendere d'un'anima dalle passioni e dagli affetti terreni, alla pace di Dio. Gli ampi orizzonti della sua terra e il paesaggio svizzero, sono, accanto all'invettiva in tyrannos, il tema dei primi canti che gli sgorgano, nelle libere forme dell'ode e del ditirambo che Klopstoek e Goethe foggiarono, dalla pienezza del cuore, unica fonte per lui di poesia (cfr. il saggio Aus der Fùlle des Herzens, in Deutsches Museum, 1777). Poi, con gli anni, il tono della sua lirica si fa più intimo, e il motivo dominante di tutta la poesia, il bisogno di abbandonarsi in seno alla natura o a una creatura amata, si fa sempre più palese (An die Natur). Sposo e padre felice, canta con calda sincerità di accenti le gioie dell'amore materno (Wiegenlied, Lied für Agnes). Mortagli nel 1788 la moglie, il poeta si sente vagolante ombra fra ombre e l'anima sua spicca, nelle rinate forme ditirambiche della giovinezza, l'ardente volo verso Dio (Bitte, Sehnsucht). Onde, a una più profonda indagine, la conversione al trascendente appare come l'ultima e necessaria tappa d'una lunga evoluzione. E in questo senso, come confessione, la poesia di Fr. St. va collocata accanto a quella del Goethe, per quanto inferiore le sia per valore estetico.
Ediz.: Gesammelte Werke der Brüder Chr. und Fr. L. St., voll. 20, Amburgo 1820-25. Opere scelte a cura di A. Sauer in Deutsche Nationalliteratur del Kürschner, vol. 50°, II. Epistolario: Briefe Fr. L. St. und der Seinigen an Voss (Münster 1891).
Bibl.: J. Janssen, Fr. L. Graf zu St. Sein Entwicklugsgang und sein Wirken im Geist der Kirche, 4ª ed. a cura di L. Pastor, Friburgo 1910; I. Cardanus, Fr. L. St., Monaco-Gladbach 1920; W. Keiper, Fr. St.s Jugendpoesie, Berlino 1893; A. Miller, St. als Homerübersetzer, Münster 1908; Huth, Zur Dichtung Fr. St.s "Die Insel", Greifswald 1933.