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stomaco

Dizionario di Medicina (2010)
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stomaco


L’organo in cui gli alimenti ingeriti subiscono complesse modificazioni fisico-chimiche e si trasformano in chimo. Situato nella parte superiore della cavità addominale, e al di sopra del colon trasverso, ha forma oblunga e incurvata (grossolanamente a uncino). Costituisce, dopo bocca, faringe, esofago, e prima del duodeno, la penultima parte delle c.d. alte vie dell’apparato digerente.

Anatomia

All’esame esterno si notano: un margine destro, ricurvo con la concavità rivolta a destra e in alto, che è detto piccola curvatura; un margine sinistro, convesso, o grande curvatura; superiormente il cardias, che mette lo s. in comunicazione con l’esofago, e inferiormente con il piloro, che, a sua volta, attraverso il canale pilorico lo pone in comunicazione con il duodeno; la porzione inferiore dello s. è costituita dal vestibolo o antro pilorico e dal canale pilorico. La parete gastrica consta di 4 strati, che dall’esterno all’interno sono: la tunica sierosa, la tunica muscolare, la tunica cellulare o sottomucosa, la tunica mucosa, che riveste tutta la superficie interna dell’organo. L’apparato ghiandolare include 3 tipi di ghiandole: quelle del cardias (secernenti muco), le ghiandole gastriche propriamente dette, situate nel corpo e nel fondo (responsabili della sintesi del succo gastrico), e le ghiandole del piloro. Alcune delle cellule endocrine riscontrabili nel contesto della mucosa gastrica sono importanti per la produzione di enterormoni. I nervi dello s. provengono dal vago e dal plesso solare e si distribuiscono in un plesso, nello spessore della tunica muscolare e della sottomucosa. Il flusso arterioso viene dall’arteria coronaria stomacica (o arteria gastrica sinistra), un ramo dell’arteria celiaca.

stomaco

Fisiologia

Lo s. interviene nella digestione con fenomeni principalmente motori e secretori, mentre l’assorbimento è scarso e limitato a poche sostanze. I fenomeni secretori sono rappresentati dalla liberazione, da parte degli elementi ghiandolari, di sostanze ad azione digestiva (➔ digestione). La composizione del succo gastrico è caratterizzata da muco glicoproteico ad alta viscosità, dalla mucoproteina, dalle endopeptidasi, dall’acido cloridrico, e da alcuni enzimi. Il succo gastrico viene secreto nella quantità giornaliera di circa 1 l, variando in rapporto all’età del soggetto e alla qualità degli alimenti. La secrezione del succo gastrico è un complesso atto riflesso, la cui zona riflessogena si estende dalle labbra all’esofago. Gli eccitamenti afferenti sono connessi a masticazione, deglutizione, secrezione salivare, stimoli sensoriali e psichici, fame, sazietà, nonché alla stimolazione chimica della mucosa gastrica. I fenomeni motori sono provocati dallo stimolo meccanico esercitato dai boli alimentari e sono costituiti da una successione ritmica e alterna di onde peristaltiche (dal cardias verso il piloro), e di onde antiperistaltiche (che procedono in senso opposto). Esse determinano il rimescolamento del chimo e una profonda penetrazione del succo gastrico. Il piloro rimane chiuso o semichiuso durante la maggior parte della fase digestiva, per aprirsi a intermittenza, permettendo il passaggio nel duodeno a piccoli fiotti del chimo. Quest’ultimo esercita un’azione di controllo sul tono e la peristalsi dello s., sia attraverso fenomeni riflessi, mediati dal vago, sia mediante un meccanismo umorale. La permanenza degli alimenti nello s. si prolunga per un periodo variabile (in genere 3÷5 ore), a seconda della loro quantità e soprattutto della qualità, durante il quale essi subiscono l’azione del succo gastrico.

Patologia

Oltre che da anomalie congenite di forma e posizione, da lesioni traumatiche, lo s. è frequentemente coinvolto da fatti infiammatori (gastriti acute e croniche) e da processi morbosi particolari: ulcere peptiche, pilorospasmo, gastroptosi, volvolo, invaginazione, dilatazione acuta, ecc. La diagnosi delle affezioni infiammatorie, ulcerose e neoplastiche, oltre che dagli accertamenti radiologici, è stata facilitata dall’endoscopia.

stomaco

Vedi anche
duodeno Porzione fissa dell’intestino tenue lunga circa 25 cm, a forma di C, che abbraccia nella sua concavità la testa del pancreas. Si estende dal piloro alla flessura duodenodigiunale (o angolo di Treitz), l’angolo formato a sinistra della seconda vertebra lombare dall’intestino tenue, che si assume come ... esofago Condotto muscolo-membranoso, lungo circa 25 cm, interposto tra la faringe e lo stomaco. Si trova situato quasi interamente nel torace, davanti alla colonna vertebrale. Presenta nel suo decorso tre restringimenti fisiologici, situati a livello della cricoide, della biforcazione tracheale e del diaframma. Topograficamente, ... piloro In anatomia umana, l’orifizio per cui lo stomaco comunica col duodeno; è caratterizzato dalla presenza di un anello muscolare (sfintere pilorico), e dalla disposizione a valvola della mucosa. Per la sua conformazione la valvola pilorica regola, conferendogli un ritmo intermittente, il passaggio del chimo ... cardias Orifizio di sbocco dell’esofago nello stomaco. Cardialgia è il dolore determinato da alterazioni, anatomiche o funzionali, a carico del cardias. cardiatonia è l’atonia del cardias. La chirurgia del c. comprende la divulsione, la dilatazione, la cardiomiotomia, l’esofagogastrostomia.
Tag
  • APPARATO DIGERENTE
  • ARTERIA CORONARIA
  • ACIDO CLORIDRICO
  • PROCESSI MORBOSI
  • ARTERIA CELIACA
Altri risultati per stomaco
  • stomaco
    Enciclopedia on line
    Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti. Anatomia comparata Nei pesci, in generale, non vi è una separazione netta tra esofago e s.: questo può essere diritto, ...
  • stomaco e digestione
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Giulio Levi Demolire il cibo per ricavarne energia La digestione è il processo che trasforma il cibo in energia e in materiale da costruzione per il corpo. Il nostro apparato digerente è una specie di catena di smontaggio: infatti le grosse molecole presenti nel cibo devono essere demolite e trasformate ...
  • Stomaco
    Universo del Corpo (2000)
    Daniela Caporossi Francesco Angelico Lo stomaco è un organo cavo posto nella parte superiore dell'addome. Occupa gran parte dell'epigastrio e dell'ipocondrio sinistro e costituisce un ampio rigonfiamento tra esofago e intestino tenue. Ha la funzione di immagazzinare gli alimenti nella fase postprandiale ...
  • STOMACO
    Enciclopedia Italiana (1936)
    (gr. στόμαχος "stomaco" [anche γαστήρ]; lat. stomachus [lat. sc. ventriculus]; fr. estomac; sp. estómago; ted. Magen; ingl. stomach) Carlo FOA' Enrico Emilio FRANCO Mario DONATI È la sezione dell'apparato digerente compresa fra l'esofago e il duodeno (v. digerente, apparato, XII, p. 816 segg.). Fisiologia. ...
Vocabolario
stòmaco
stomaco stòmaco s. m. [lat. stŏmăchus, che è dal gr. στόμαχος «gola, stomaco»] (pl. -ci o -chi). – 1. a. In anatomia e fisiologia, organo fondamentale dell’apparato digerente dei vertebrati, che interviene nella trasformazione in chimo...
stomacare
stomacare v. tr. [der. di stomaco; cfr. il lat. stomachari «adirarsi, stizzirsi», che è dal gr. στομαχέω «essere disgustato»] (io stòmaco, tu stòmachi, ecc.). – 1. Far rivoltare lo stomaco, provocare nausea e disgusto, riferito, come soggetto,...
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