Vietnam, storia del
Superare un passato di guerre
Sede di un’antica civiltà, il Vietnam fu conquistato dai Francesi nella seconda metà dell’Ottocento. Si emancipò completamente dalla Francia con la guerra d’Indocina (1946-54); a questa seguì, un decennio più tardi, la drammatica guerra del Vietnam (1964-75) da cui emerse definitivamente, dopo la sconfitta degli Stati Uniti, l’attuale repubblica socialista
Le tre regioni che costituiscono l’odierno Vietnam (Tonchino, Annam e Cocincina) furono sede nel 1° millennio a.C. di una civiltà di tipo aristocratico e feudale. Nel 111 a.C. esse caddero sotto il dominio della Cina, a cui rimasero sottomesse sino al 939, quando, a partire dall’Annam, tornarono a essere in gran parte indipendenti. Nei secoli successivi il Vietnam conobbe un rilevante sviluppo e ampliò i propri confini.
Dal 16° secolo, tuttavia, ebbe inizio una fase di erosione del potere centrale e di profonde tensioni sociali, aggravate nel 17° secolo dall’insediamento delle prime missioni cattoliche francesi, che scatenò violente reazioni anticristiane. Al principio dell’Ottocento il Vietnam fu unificato sotto l’imperatore Gia-long. Nella seconda metà del secolo i Francesi colonizzarono il paese, che nel 1887 fu incluso, con la Cambogia, nell’Indocina francese, a cui si aggiunse nel 1893 il Laos.
Contro il sistema coloniale si sviluppò un vasto ed eterogeneo movimento di resistenza, in cui assunse particolare rilievo, sotto la guida di Ho Chi-minh, il Partito comunista indocinese, fondato nel 1931. Una svolta decisiva si produsse negli anni della Seconda guerra mondiale (1939-45), quando i Giapponesi occuparono il paese. Dopo la guerra e il ritiro giapponese, infatti, i nazionalisti e i comunisti proclamarono l’indipendenza del Vietnam dando vita a una Repubblica guidata da Ho Chi-minh. Il non riconoscimento da parte della Francia dell’indipendenza del paese provocò lo scoppio della guerra d’Indocina (1946-54) che si concluse con la sconfitta francese.
Nella Conferenza di Ginevra del 1954 il Vietnam venne provvisoriamente diviso in due Stati che avrebbero dovuto ricongiungersi con le elezioni del 1956: il Vietnam del Nord, posto sotto il controllo di Ho Chi-minh, e il Vietnam del Sud, sottoposto all’influenza della Francia e, in misura crescente, degli Stati Uniti. Le elezioni non furono tuttavia svolte. E mentre nel Nord si consolidò il regime comunista col favore di Cina e URSS, nel Sud venne istituito un regime anticomunista repressivo e corrotto che alimentò la formazione del movimento rivoluzionario dei Vietcong (comunisti vietnamiti), che nel 1960 si trasformò in Fronte nazionale di liberazione del Vietnam del Sud, sostenuto dal Vietnam del Nord.
Consapevoli della debolezza dei governi del Sud e temendo il prevalere delle forze comuniste, gli USA diedero inizio a un’escalation militare che portò alla guerra. L’enorme crescita del contingente americano a partire dal 1964 e i massicci bombardamenti condotti, con armi di sterminio, sul Vietnam del Nord non fiaccarono la resistenza dei Nordvietnamiti, che nel 1968 passarono al contrattacco, mentre negli USA e nel mondo cresceva l’opposizione alla guerra. Il conflitto continuò, fra tentativi di disimpegno e tremende atrocità, per tutta la prima metà degli anni Settanta, sino a che nel 1975 i comunisti presero il controllo del Vietnam del Sud. Nel 1976 essi riunificarono il paese dando vita a una Repubblica socialista. Il nuovo regime avviò una difficile ricostruzione e instaurò un governo oppressivo, che produsse un’enorme ondata di profughi. A complicare la situazione contribuì l’invasione vietnamita della Cambogia, che rovesciò il regime di Pol Pot e provocò l’intervento della Cina nel Nord del paese (1978-79). In questo quadro si consolidarono i rapporti con l’Unione Sovietica. Nonostante il crollo dei regimi comunisti e la dissoluzione della stessa URSS tra il 1989 e il 1991, il Partito comunista vietnamita riuscì a mantenere il proprio potere. Negli anni Novanta ripresero i rapporti con la Cina e con gli Stati Uniti, e vi fu anche una relativa apertura all’economia di mercato e alle relazioni commerciali con l’estero.