mentalita, storia della
Uno dei più importanti indirizzi storiografici maturati a partire dagli anni Trenta del 20° sec., nell’ambito della nouvelle histoire, la storia di nuovo concetto e metodo divulgata dalla rivista Annales. M. Bloch e L. Febvre, fondatori della celebre scuola francese, sono anche gli iniziatori della storia della m., che affianca quella della cultura e delle idee attraverso lo studio dei quadri mentali collettivi, ovvero il complesso delle credenze caratteristico delle diverse società storiche. Dopo avere raccolto e sviluppato molteplici stimoli (i lavori di etnologia di L. LévyBruhl, quelli di psicologia di H. Wallon, le tesi antipositiviste di H. Berr, i primi approcci alla storia delle credenze e dei riti operati da J. Burckhardt e J. Huizinga), Febvre propose la definizione di «attrezzatura mentale» per spiegare il modo in cui gli uomini delle diverse epoche concepirono ed espressero il loro rapporto con l’ambiente naturale e geografico e con il trascorrere del tempo, le relazioni sociali e affettive, le norme del vivere individuale e collettivo, anche rispetto alla sfera religiosa, politica ed economica. Un lavoro di capitale importanza per questo indirizzo è quello che lo stesso Febvre dedicò alla figura di Martino Lutero, offrendo una ricostruzione avvincente delle pulsioni intellettuali e psicologiche che scandirono alcuni momenti chiave della Riforma. Le successive generazioni di storici della m., francesi e non, hanno ulteriormente ampliato la definizione di quadro mentale, ragion per cui gli orizzonti di questa disciplina risultano oggi particolarmente vasti, e d’altro canto di complessa definizione. In linee generali, i risultati più notevoli che essa ha prodotto, a partire dal secondo dopoguerra e in relazione specifica all’Età medievale e moderna, riguardano gli atteggiamenti mentali collettivi nei confronti della morte, del tempo e dei legami intergenerazionali (M. Vovelle, J. Le Goff, P. Ariés), dei dogmi e delle pratiche religiose (J. Delumeau, A. Dupront), come pure l’universo delle credenze popolari e contadine, la santità, la magia e la stregoneria (R. Mandrou, J.C. Schmitt, C. Ginzburg), la dimensione della memoria, della paura, della rappresentazione simbolica e dell’immaginario collettivo (G. Lefebvre, G. Duby, N. Zemon Davis, D. Roche, R. Chartier, R. Darnton).