Beslan, strage di
Bèslan, strage di. – Il 1° settembre del 2004 la scuola Numero 1 di Beslan, città dell’Ossezia del Nord, fu assaltata da un gruppo di oltre 30 terroristi in prevalenza ceceni che occuparono tutto l’edificio e sequestrarono circa mille tra bambini, insegnanti e genitori che si trovavano nei locali della scuola per l’inaugurazione dell’anno scolastico. I terroristi chiedevano il ritiro delle truppe russe dal territorio ceceno e il riconoscimento della Repubblica di Cecenia. Gli ostaggi vennero ammassati nella palestra per tre giorni e costretti ad assistere alle esecuzioni di molti tra loro; l’irruzione delle forze russe il 3 settembre mise fine al sequestro, ma durante l’azione rimasero uccisi oltre 330 ostaggi, più della metà bambini. La disorganizzazione nella conduzione del blitz, il presidente Putin parlò di irruzione non deliberata ma provocata dal precipitarsi degli eventi, fu oggetto di polemiche anche per il ricorso da parte delle forze dell’ordine ai lanciafiamme e alle granate e per la scarsa considerazione delle misure di sicurezza degli ostaggi. Durante il blitz tutti i sequestratori furono uccisi, alcuni si fecero saltare in aria insieme agli ostaggi provocando forse l’incendio e il crollo del tetto della palestra, a eccezione di un unico membro del commando che fu catturato e condannato all’ergastolo. Alcuni giorni più tardi rivendicò la paternità dell’azione il terrorista ceceno Shamil Basaev (v.), responsabile di numerosi attentati in Russia e in Cecenia.