STRATO (ὁ e ἡ Στράτος, Stratus)
Antica città greca dell'Acarnania, situata sulla sponda destra dell'Acheloo allo sbocco del fiume nella pianura attraverso alla quale esso forma il confine tra Acarnania ed Etolia, di cui la parte occidentale era chiamata appunto pianura Acarnanica ('Ακαρνανικόν πεδίον), mentre più propriamente il territorio di Strato, confinante a ovest con quello di Fetie (Φοιτίαι), e comprendente la cittadina di Rinco, era chiamata ἡ Στρατική. Durante la guerra del Peloponneso, Strato ci appare quale la città principale dell'Acarnania, e come le consorelle unita in alleanza ad Atene, per cui nel 429 a. C. fu attaccata invano dagli Ambracioti, con un corpo ausiliare di soldati barbarici, sotto il comando del generale spartano Cnemo. L'egemonia di Strato, attestata ancora durante il 314 a. C., quando Cassandro, alleato degli Acarnani contro gli Etoli, effettuò un sinecismo di Strato, Sauria e Agrinio, ebbe fine allorché, per la spartizione dell'Acarnania, dopo la morte di Pirro (270), essa fu assegnata all'Etolia, dalla quale non riuscirono a strapparla gli sforzi di Filippo V né del suo successore Perseo. In essa durante la guerra Siriaca ebbe il suo quartiere Antioco (191 a. C.), come più tardi il generale della Lega etolica Nicandro, contro Roma. Dal 167 fu aggregata alla provincia romana.
Cospicue rovine dell'antica città esistono presso il villaggio di Sorovigli, fra cui importante soprattutto una potente cinta di mura che abbraccia i dorsi di tre colline, fornita di torri e di numerose e magnifiche porte; sulla collina centrale a ovest, non lungi dalla porta principale, si notano i resti dell'antica agorà; a est quelli del teatro; sulla collina occidentale i ruderi di un tempio di Zeus, un "ecatompedo" dorico periptero.
Bibl.: L. Heuzey, Le Mont Olympe et l'Acarnanie, Parigi 1860, p. 331 segg.; E. Oberhummer, Akarnanien, Monaco 1887, p. 34 segg.; F. Courby e Ch. Picard, Recherches Arch. à Stratos d'Acarnanie, Parigi 1924; A. K. Orlandos, in 'Αρχ. Δελτίον, 1923, p. i segg.; Zschietzschmann, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A, coll. 330-336.