STREPTOTRICOSI
. Malattie provocate da microrganismi vegetali appartenenti alla classe degli Schizomiceti, famiglia Actinomycetaceae, genere Actinomyces. Oggi la distinzione tra i generi Streptothrix e Actinomyces non è più accettata (C. Gasperini), e si preferisce raccogliere tutti i diversi gruppi di questi microrganismi sotto il nome generico Actinomyces. È perciò lecito indicare con le parole actinomicosi e streptotricosi le stesse malattie. Gli Actinomiceti si compongono di esili filamenti che s'intrecciano variamente e presentano, elemento caratteristico, delle ramificazioni vere, cioè prodotte dalla divisione dei filamenti stessi. Di questi la porzione terminale si frammenta originando dei corpiccioli rotondi detti artrospore (secondo alcuni si tratterebbe di conidî) e aventi funzione riproduttiva. Resistono di regola al metodo di colorazione del Gram e spesso sono anche acidoresistenti. Gli Actinomiceti sono diffusissimi in natura, mentre un numero relativamente piccolo di specie può presentare potere patogeno. Alcune di queste presentano nei tessuti parassitati una disposizione raggiata dei filamenti con formazione di tipiche clave: il che ha loro valso il nome di Actinomiceti (funghi raggiati).
Sono state isolate o anche coltivate su terreni artificiali molte specie di Actinomyces patogene da affezioni varie dell'uomo e degli animali. La letteratura riferisce qualche caso di malattia acuta da Actinomiceti, ma generalmente si tratta di forme croniche.
I germi patogeni non si trasmettono dal malato al sano, ma si ricevono dall'ambiente esterno e, sembra, dai vegetali, sui quali conducono vita saprofitica. Sovente all'infezione actinomicotica si riconosce come porta d'ingresso una ferita prodotta o contaminata da spighe, schegge di piante, ecc. Cosi i bovini vanno soggetti a lesioni boccali e alcune forme comuni nell'uomo nei paesi caldi (piede di Madura) colpiscono soltanto quelli che camminano a piedi nudi. Le forme cliniche delle streptotricosi in genere sono numerosissime e diverse a seconda della sede colpita, delle resistenze organiche, ecc. L'essenza del processo morboso consiste in una suppurazione cronica che si diffonde per contiguità, non rispettando in modo speciale tessuto alcuno e producendo continue e profonde corrosioni. Queste possono essere alla fine arginate da una reazione difensiva dei tessuti, ma non di rado progrediscono fatalmente.
Nell'uomo le localizzazioni più comuni, oltre a quella che dà luogo al già ricordato piede di Madura, si osservano nell'apparato respiratorio e alla bocca con invasione delle parti ossee. Ciò sarebbe in relazione secondo alcuni con la presenza di denti cariati. Fra gli animali vanno soggetti a tali infezioni particolamente i bovini e per lo più si tratta d'infezioni per via boccale. L'immunologia delle streptotricosi è ancora poco conosciuta. La terapia specifica e veramente efficace è quella iodica; oltre alla chirurgica, quando è possibile (asportazione delle parti malate).
Patologia veterinaria. - Sono descritte come streptotricosi specialmente le forme seguenti:
Farcino bovino. - È una malattia infettiva e contagiosa, cronica, sostenuta dalla Streptothrix farcinica o Nocardia farcinica, caratterizzata da un processo infiammatorio e suppurativo dei vasi e dei ganglî linfatici superficiali. L'infezione, che dal lato eziologico è stata definita da E. Nocard, è limitata a poche regioni dell'Asia, dell'Africa e dell'America. L'elemento infettante agisce in primo tempo attraverso soluzioni di continuo della cute. Il processo si localizza generalmente alla faccia interna degli arti assumendo l'aspetto di corde e di noduli sul decorso dei vasi e dei ganglî linfatici superficiali. I noduli possono rammollirsi dando esito a un materiale purulento contenente granuli grossi quanto la capocchia di uno spillo, che all'esame microscopico si mostrano costituiti da filamenti ramificati colorabili col metodo Gram-Weigert. Con l'eliminazione di questi materiali si ha la risoluzione della lesione. In generale però i noduli conservano consistenza compatta e aspetto lardaceo. La malattia decorre in forma cronica con un graduale dimagramento dell'ammalato e talora morte per cachessia, specie quando si stabiliscono localizzazioni interne (milza, fegato, polmone). L'esame microscopico dei prodotti morbosi vale a differenziare la malattia dalla tubercolosi. Il trattamento mira all'estirpazione cruenta delle neoformazioni e alla cauterizzazione dei tessuti circostanti; esso dà buoni risultati nelle forme iniziali.
Streptotricosi del cane. - È una rara forma morbosa di natura infettiva, a decorso cronico, sostenuta dalla Streptothrix canis, caratterizzata da una polisierosite purulenta e da ascessi cronici del connettivo sottocutaneo. L'infezione naturale avviene attraverso soluzioni di continuo della pelle e talora per via respiratoria. Alla necroscopia, oltre a raccolte purulente nelle cavità pleurica e peritoneale e talora nelle articolari, si possono rilevare nel polmone e talvolta nel fegato, nella milza, nel rene, nel cervello, nel miocardio, noduli miliari della grandezza media di un pisello, gialli o rossogrigi, duri o con centro rammollito. In alcuni casi la malattia esordisce con una lesione locale esterna (flemmone o ascesso) a cui seguono pleuropolmonite e peritonite. Le lesioni interne progrediscono con somma lentezza per cui le condizioni generali e lo stato di nutrizione degli ammalati vanno lentamente peggiorando, essi arrivano a morte in uno stato di vero marasma. Nel pus si possono dimostrare granuli del volume di una capocchia di spillo, costituiti da filamenti microscopici, ramificati. La cura chirurgica delle lesioni esterne, quando precedono quelle interne, conduce in qualche caso a completa guarigione.
Streptotricosi del cavallo. - È una forma infettiva molto rara, caratterizzata dalla formazione, nel sottocutaneo e talora nei tessuti perifaringei, di noduli e di ascessi contenenti granuli costituiti da agglomerati di filamenti grampositivi e ascrivibili a una particolare varietà di Streptothrix. La cura chirurgica conduce generalmente a guarigione.
Streptotricosi del coniglio. - È una malattia infettiva a decorso cronico, sostenuta dalla Streptothrix cuniculi, caratterizzata da necrosi cutanee progressive (che si possono estendere al tessuto muscolare e tendineo) e da trombosi dei vasi della cute, a cui conseguono metastasi viscerali, specie al polmone. L'esito è di solito infausto. La cura chirurgica delle forme esterne, colte nello stato iniziale, può dare buoni risultati.