STRIGIDI (lat. scient. Strigidae)
Uccelli raggruppati da alcuni sistematici nell'unica famiglia Strigidae che ha i caratteri dell'ordine Striges o Strigiformes cui appartiene. Becco accipitrino, curvo, con cera alla base; ali di 11 remiganti primarie; coda di 12 penne; piede tipico di uccello rapace con robuste unghie curve; due dita anteriori e due posteriori con esterno versatile; penne di colore poco vistoso, molto soffici e adatte per il volo silenzioso. Le penne della faccia sono disposte in modo da formare un disco attorno ai grandi occhi adatti alla vita notturna. Giovani coperti di piumino. Uova bianche. In Italia si rinvengono i generi: Bubo Dum., Otus Penn., Asio Briss., Aegolius Kaup., Athene Boie., Glaucidium Boie., Strix L., Tyto Billb. Si tratta in generale di uccelli di abitudini più o meno notturne e rapaci. Frequentano le località alberate, le foreste, le rovine e i tetti delle abitazioni, in alcuni casi le località paludose (Asio f. flammeus Pont.). Molte specie sono migratorie ed erratiche. Nidificano nei cavi degli alberi, nei fabbricati abbandonati e in alcuni casi sul terreno nelle località paludose come il gufo di palude.
Questi uccelli sono considerati utili all'agricoltura per la grande distruzione che fanno di topi, grilli, insetti, ad eccezione del Gufo reale che è d'indole feroce e perseguita la sevaggina. I residui della digestione di questi uccelli vengono rigettati sotto forma di pallottole: "boli alimentari", dall'esame delle quali è possibile riconoscere la fauna dei micromammiferi di determinate località. Gli Strigidi vengono usati come zimbello per la caccia agli uccelli.