• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

STRIGIDI

di Augusto Toschi - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

STRIGIDI (lat. scient. Strigidae)

Augusto Toschi

Uccelli raggruppati da alcuni sistematici nell'unica famiglia Strigidae che ha i caratteri dell'ordine Striges o Strigiformes cui appartiene. Becco accipitrino, curvo, con cera alla base; ali di 11 remiganti primarie; coda di 12 penne; piede tipico di uccello rapace con robuste unghie curve; due dita anteriori e due posteriori con esterno versatile; penne di colore poco vistoso, molto soffici e adatte per il volo silenzioso. Le penne della faccia sono disposte in modo da formare un disco attorno ai grandi occhi adatti alla vita notturna. Giovani coperti di piumino. Uova bianche. In Italia si rinvengono i generi: Bubo Dum., Otus Penn., Asio Briss., Aegolius Kaup., Athene Boie., Glaucidium Boie., Strix L., Tyto Billb. Si tratta in generale di uccelli di abitudini più o meno notturne e rapaci. Frequentano le località alberate, le foreste, le rovine e i tetti delle abitazioni, in alcuni casi le località paludose (Asio f. flammeus Pont.). Molte specie sono migratorie ed erratiche. Nidificano nei cavi degli alberi, nei fabbricati abbandonati e in alcuni casi sul terreno nelle località paludose come il gufo di palude.

Questi uccelli sono considerati utili all'agricoltura per la grande distruzione che fanno di topi, grilli, insetti, ad eccezione del Gufo reale che è d'indole feroce e perseguita la sevaggina. I residui della digestione di questi uccelli vengono rigettati sotto forma di pallottole: "boli alimentari", dall'esame delle quali è possibile riconoscere la fauna dei micromammiferi di determinate località. Gli Strigidi vengono usati come zimbello per la caccia agli uccelli.

Vedi anche
Strigiformi Ordine di Uccelli che comprende oltre 130 specie, comunemente note come rapaci notturni, suddivise in 26 generi e nelle due famiglie degli Strigidi e dei Titonidi. Hanno testa tondeggiante, molto mobile, occhi situati anteriormente, grandi, becco corto e robusto; si alimentano in genere di piccoli Mammiferi ... rapaci Nella vecchia classificazione ornitologica, rimasta nell'uso popolare odierno, Uccelli predatori attualmente riuniti negli ordini Falconiformi (rapaci diurni) e Strigiformi (rapaci notturni). assiolo Uccello rapace notturno (Otus scops) dell’ordine Strigiformi, di piccola statura (ala lunga 150 mm), con ciuffi auricolari distinti; notturno. In Italia è di doppio passo regolare estivo, comune e nidificante. Migratore, insettivoro, annuisce come la civetta; da aprile ad agosto si sente il suo monotono ... ulula Nome comune di vari Uccelli Strigiformi Strigidi dei generi Ninox, con più specie, diffuse nel Madagascar e nelle regioni indo-australiane, e Surnia, con la sola specie Surnia ulula, di abitudini prevalentemente diurne, diffusa nelle foreste di conifere e betulle delle regioni settentrionali dell’Eurasia ...
Vocabolario
strìgidi
strigidi strìgidi s. m. pl. [lat. scient. Strigidae, dal nome del genere Strix, che è dal lat. class. strix -igis «barbagianni»]. – Famiglia di uccelli dell’ordine strigiformi, a cui appartengono specie di abitudini notturne (gufi, civette,...
àṡio²
asio2 àṡio2 s. m. [lat. scient. Asio, dal lat. class. asio -onis «assiolo»]. – Genere di uccelli della famiglia strigidi, a cui appartengono il gufo comune (Asio otus) e il gufo di palude (Asio flammeus).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali