stroboscopio
stroboscòpio [Comp. del gr. stróbos "vortice" e -scopio] [MTR] [OTT] Apparecchio che, in virtù dell'effetto stroboscopico (→ stroboscopia), consente di osservare nelle varie fasi il movimento di un corpo animato di moto periodico, nonché di misurare la frequenza di tale moto (in quest'ultimo caso prende anche il nome di tachimetro stroboscopico); se ne hanno di due tipi: (a) s. a visione intermittente, costituito da un disco recante una serie regolare di fori (disco stroboscopico) posto in rotazione da un piccolo motore; traguardando attraverso i fori del disco il corpo in esame, si regola la velocità di rotazione del disco, indicata da un apposito tachimetro, fino al sincronismo o fino a quel valore che consente la migliore osservazione del corpo stesso; (b) s. a illuminazione intermittente, il tipo più diffuso, costituito da un disco stroboscopico posto fra un proiettore a luce continua e l'oggetto osservato, oppure, ed è il caso più frequente, da un proiettore a luce intermittente, di frequenza variabile; in tal caso sono usate speciali lampade a lampo elettronico e, per misurazioni accurate, è presente un frequenzimetro per la frequenza dei lampi di luce.