STROFANTO (da στρέϕω "volto" e ἄνϑος "fiore", per l'aspetto ricurvo dei petali)
Nome volgare di alcune piante Dicotiledoni Metaclamidee della famiglia Apocinacee, appartenenti al genere Strophantus che vivono nell'Africa tropicale, soprattutto nelle regioni occidentali e che gl'indigeni usano per avvelenare le frecce.
Sono degli arbusti sarmentosi o liane con foglie opposte; fiori riuniti in corimbi terminali, gamopetali con i lobi prolungati in lunghe appendici filiformi. Il frutto è costituito da un doppio follicolo disposto più o meno orizzontalmente che si apre per la sutura ventrale e contiene numerosi semi. Questi sono oblungo-lanceolati, compressi, della grossezza d'un chicco d'orzo, fittamente pelosi e muniti di un rostro terminale lungo da 3-6 centimetri terminate con un ciuffo di peli: i semi privi del rostro costituiscono la droga.
La Farmacopea ufficiale italiana (5ª ediz.) riconosce come officinali e registra (semen strophanti) i semi dello Strophantus hispidus DC. e dello S. kombe Oliv.: i primi sono grigi o grigioverdastri, gli altri invece si presentano di color bruniccio. La Farmacopea germanica (6ª ed., 1927, prescrive solo i semi di S. gratus Franchet.
Il loro principio attivo è la strofantina la cui costituzione è però diversa nelle differenti specie: lo S. hispidus contiene la hispidusstrofantina:
lo S. kombe la kombestrofantina:
lo S. gratus la gratusstrofantina:
Questa è identica all'uabaina estratta dal legno di Acocanthera ouabaio della Somalia.
Il farmacologo T. Fraser di Edimburgo riconobbe nei semi di strofanto proprietà analoghe a quelle della digitale, di cui ripete il modo d'azione nell'organismo animale (v. cardiocinetici). Sotto la sua influenza la fibra cardiaca si contrae più validamente, la pressione sanguigna aumenta e per eccitazione del vago si ha diminuzione dei battiti cardiaci, che appaiono più vigorosi e regolari. I vasi sanguigni delle regioni splancniche vengono ristretti, in parte per azione sulle loro fibre muscolari lisce, in parte per un'eccitazione dei centri vasocostrittori. I vasi della periferia, invece, si dilatano per meccanismo compensatorio. Anche al rene affluisce maggiore quantità di sangue così che la diuresi risulta attivata.
Lo strofanto per via interna è poco irritante e ben tollerato, ed eliminandosi con prontezza, evita il pericolo di un accumulo pericoloso per l'organismo umano, come si suole verificare per l'uso prolungato della digitale. È perciò indicatissimo nelle cure protratte, ed è sopportato bene dal cuore, anche quando vi sia incipiente degenerazione grassa. Con l'uso di strofanto si rileva, altresì, una benefica azione calmante sui centri nervosi. I preparati farmaceutici sono la tintura (5-10 gocce più volte al giorno) e le varie strofantine, estratte dalle diverse varietà botaniche di strofanto. Questi glucosidi, principî attivi del seme, sono spiccatamente tossici.