HAMPSHIRE, Stuart Newton
Filosofo inglese, nato a Healing (Lincolnshire) il 1° ottobre 1914. Ha studiato al Balliol College di Oxford. Succeduto ad A. J. Ayer alla cattedra di Philosophy of mind and logic dell'università di Londra (1960-63), ha insegnato successivamente alla Princeton University (1963-70). Warden dal 1970 del Wadham College di Oxford, nel 1985 è passato alla Stanford University.
Rappresentante della "filosofia del linguaggio ordinario" oxoniense, H. è un pensatore la cui riflessione, aperta anche alle suggestioni della psicanalisi, ha particolarmente privilegiato il problema dell'azione umana e della libertà individuale. Critico del comportamentismo, è autore di studi sull'azione umana, dove ha insistito sulla distinzione − di grande influenza nel dibattito sull'action theory che caratterizzerà gran parte della filosofia analitica a partire dalla fine degli anni Cinquanta − tra evento fisico, comportamento (rientranti in un ambito di studio fisico-naturale) e azione: caratteristica di quest'ultima è l'intenzionalità, che la sottrae alle interpretazioni e alle spiegazioni causali tipiche delle scienze naturali.
Il concetto d'intenzionalità è inoltre alla base della sua filosofia morale e della sua soluzione al problema della libertà umana: l'individuo è da ritenersi un agente libero e responsabile, secondo H., solo a condizione che il suo comportamento possa venire spiegato e predetto in accordo con le sue intenzioni e deliberazioni piuttosto che in base a condizioni antecedenti relative a regolarità e uniformità. Da segnalare infine la sua posizione nel campo della filosofia della mente, che, pur in una prospettiva non comportamentistica, tende a privare di fondamento il tradizionale dualismo tra mente e corpo e a superarlo attraverso la nozione irriducibile di ''persona'', intesa come unità psicofisica che agisce in un ambiente fisico e sociale.
Opere principali: Spinoza (1951); Thought and action (1959); Freedom of the individual (1965); Freedom of mind and other essays (1971); Morality and pessimism (1972); Two theories of morality (1977); Morality and conflict (1983).