Studio azzurro
Centro italiano di sperimentazione artistica e di produzione video fondato a Milano nel 1982 da F. Cirifino (n. 1949, fotografia), P. Rosa (n. 1949, arti visive e cinema), L. Sangiorgi (n. 1949, grafica e animazione); nel 1995 si è unito al gruppo S. Riveda (n. 1959), esperto in sistemi interattivi. Integrando linguaggi e competenze diverse (a partire dalla fotografia al video, dalla grafica e dall'animazione ai sistemi interattivi, dal teatro al cinema, dalle arti visive all'architettura), S. A. ha sviluppato il concetto di unità creativa e relazionale, in cui la tecnologia si fonde con la narrazione e lo spazio; ha intrapreso anche un percorso progettuale complesso, all'interno del quale ha esteso la ricerca all'ambito della comunicazione (progettazione di manifestazioni e di allestimenti museali, documentari su artisti, ecc.), della formazione e della didattica (workshop, seminari, scritti teorici). La sinergia tra rappresentazione dell'immagine in movimento e utilizzo delle tecniche video più sofisticate caratterizza infatti buona parte delle video-ambientazioni realizzate da S. A.: Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) (Museo di Palazzo Fortuny, Venezia, 1984), tra le opere più note del gruppo; Il giardino delle cose (Triennale di Milano, 1992); Megalopoli (Biennale di architettura di Venezia, 2000). A partire dal 1995, con i suoi ambienti sensibili interattivi, punto d'incontro tra diverse conoscenze e momento di dialogo tra componenti fisiche e immateriali, il gruppo ha voluto rendere lo spettatore partecipe della narrazione attraverso le sue stesse potenzialità cognitive e sensoriali, senza l'uso di supporti tecnologici, ma utilizzando gesti assolutamente comuni come, per es., quelli del toccare, calpestare o emettere suoni. Tra queste ultime realizzazioni sono da ricordare: Tavoli - Perché queste mani mi toccano? (Triennale di Milano 1995, premio Francesca Alinovi); Coro (Mole Antonelliana, Torino, 1995; primo premio per il migliore progetto multimediale, Videofestival transmediale, Berlino, 1998); Totale della battaglia (Quadriennale nazionale d'arte, premio ufficiale, Roma, 1996,); Il soffio sull'angelo - Primo naufragio del pensiero (sala Fibonacci, Università degli studi di Pisa, 1997), Meditazioni - Mediterraneo. In viaggio attraverso cinque paesaggi instabili (Castel Sant'Elmo, Napoli, 2002).
L'attività di S. A. ha trovato anche uno spazio adeguato nel teatro con la progettazione di spettacoli come La camera astratta, realizzata in collaborazione con il regista G. Barberio Corsetti (Documenta 8, Kassel, 1987; premio Ubu 1988 per il Teatro di ricerca); Giacomo mio, salviamoci!, opera musicale di G. Battistelli rappresentata nel 1998 al teatro Lauro Rossi di Macerata nell'ambito delle celebrazioni leopardiane; Wer möchte wohl Kaspar Hauser sein? (Opernhaus, Norimberga, 2000). Il gruppo ha inoltre trovato ulteriori spunti creativi collaborando con il regista M. Ovadia, in ambito teatrale, e con i musicisti L. Berio, S. Sciarrino, G. Sollima.
Videoambientazioni e percorsi interattivi permanenti di S. A. si trovano a Fosdinovo (Sarzana) presso il Museo audiovisivo della resistenza di Massa Carrara e La Spezia (2000), al Galata Museo del mare di Genova (Transatlantici - Scenari e sogni di mare, 2004) e a Mulhouse al Musée national de l'automobile (2006). Tra gli scritti teorici realizzati dal gruppo si ricordano Studio Azzurro. Ambienti sensibili. Esperienze tra interattività e narrazione del 1999, e Studio Azzurro - Immagini vive del 2005.
bibliografia
Studio Azzurro, percorsi tra video, cinema e teatro, a cura di V. Valentini, Milano 1995.
Caveau. Studio Azzurro, a cura di A. Lissani, Siena, Palazzo delle Papesse, Siena-Prato 2002 (catalogo della mostra).
Meditazioni - Mediterraneo: in viaggio attraverso cinque paesaggi instabili, a cura di C. Nicoletti, Napoli, Castel Sant'Elmo, Cinisello Balsamo 2002, (catalogo della mostra).
Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili, a cura di B. Di Marino, Milano 2007.