STURE
. Nome di una famiglia nobile danese e di quattro svedesi; delle quali, due casate svedesi, chiamate la vecchia e la giovane casa Sture, hanno raggiunto una posizione dominante nella storia. Alla vecchia casa Sture, svedese, appartenne Sten Gustavsson Sture, detto il Vecchio (v.), col quale la famiglia si spense nel 1503 nella sua linea maschile. Capostipite della famiglia più giovane fu Nils Bosson della casa Natt och Dag, che discendeva per via di madre dalla famiglia danese degli Sture e che ne assunse il nome. Un figlio di lui fu Svante Nilsson, che in antitesi a suo padre aderì al partito svedese favorevole all'Unione e fu uno degli elementi direttivi nel 1497 in occasione della chiamata in Svezia del re dell'Unione, Giovanni. In breve però Svante Nilsson ruppe i rapporti col re e si avvicinò a Sten Sture il Vecchio, cosicché il partito contrario all'Unione riebbe la prevalenza in Svezia. Dopo la morte di Sten Sture, Svante Nilsson divenne nel 1504 suo successore come vicario del regno e riuscì a mantenersi in tale posizione, nonostante l'opposizione dell'aristocrazia, fino alla sua morte, avvenuta il 2 gennaio 1512. Suo figlio Sten Svantesson Sture o Sten Sture il Giovane, gli succedette come vicario. Più ancora del padre, egli prese partito contro l'Unione e l'aristocrazia favorevole ad essa. Considerò sua meta la corona di Svezia. Allorché il re di Danimarca Cristiano II, intraprese nel 1518 una spedizione navale contro la Svezia, Sten Sture riuscì a vincerlo in una battaglia presso Brännkyrka, nelle vicinanze di Stoccolma. Quando nel 1520 Cristiano invase la Svezia, l'esercito di Sten Sture gli si fece incontro presso Bogesund, ma fu vinto. Sten Sture stesso morì dopo alcuni giorni in seguito alle ferite riportate in battaglia. Sua moglie Cristina Nilsdotter Gyllenstierna difese dopo la sua morte per molti mesi il castello di Stoccolma, prima d'essere costretta alla capitolazione. Poiché i figli di Sten Sture erano ancora minorenni, la direzione del partito contrario all'Unione passò a un uomo che non apparteneva alla famiglia, cioè a Gustavo Vasa (v. gustavo i). Dopo che questi fu salito al trono, i partigiani della famiglia Sture organizzarono varie congiure contro di lui, nelle quali era implicata anche Cristina Gyllenstierna (morta nel 1559). Ma in seguito Gustavo I e il partito Sture si riconciliarono. L'unico membro superstite della famiglia era il figlio di Sten Sture il Giovane, Svante Stensson Sture (1517-67). Durante la guerra tra Lubecca e la Svezia, trovandosi appunto a Lubecca, si rifiutò di mettersi contro Gustavo e fu perciò tenuto in prigione dal 1534 al 1536. Nel 1561 fu nominato conte da Enrico XIV. La diffidenza di Enrico verso la nobiltà si concentrò specialmente su Svante Stensson e i suoi figli e culminò nel 1567 nella "strage degli Sture". La famiglia continuò nella linea maschile fino al 1616.