SUÁREZ de FIGUEROA, Gómez, duca di Feria
Uomo politico e capitano spagnolo, nato a Guadalajara nel 1587, morto a Monaco il 14 gennaio 1634. Fu capitano generale di Valenza, poi ambasciatore a Roma. Nel 1610, alla morte di Enrico IV, fu mandato in Francia per presentare le condoglianze del re di Spagna alla vedova Maria de' Medici. Maria aveva sempre dimostrato simpatie per la Spagna, e il S. concorse a rafforzare tale simpatia e a iniziare una politica di ravvicinamento, della quale furono espressione le duplici nozze tra l'erede del trono di Spagna, Filippo, e Isabella di Francia figlia di Maria e del morto re Enrico IV, nonché del re Luigi XIII con l'infanta spagnola Anna d'Austria, figlia di Filippo III. Il S. era governatore di Milano nel 1624, quando le truppe francesi invasero improvvisamente la Valtellina, e fu chiamato al comando delle truppe della lega, formata da Spagna, Parma, Modena, Toscana, Genova e Lucca in opposizione a quella, creata da Richelieu, tra Francia, Savoia, Venezia e Olanda. Pertanto, mentre il grande ammiraglio Alvaro Bazán marchese di Santa Cruz soccorreva Genova assediata, il S. obbligava il contestabile di Francia e Carlo Emanuele di Savoia a ritirarsi dal Monferrato; ma la resistenza della fortezza di Verrua arrestava la sua marcia, che mirava a Torino (1625). Nel 1628, ancora governatore di Milano, con G. de Guzmán conte-duca di Olivares, il marchese di Montes Claros e Francesco Girón, venne nominato da Filippo IV per trattare con i Francesi la questione della successione di Mantova. Si dice che, partigiano della guerra, frapponesse difficoltà alla composizione pacifica della vertenza. Nella guerra fu uno dei principali personaggi: convinto della necessità della continuità del territorio fra l'Impero e i possedimenti spagnoli in Italia, cercò di patteggiare un accordo con i Grigioni per il passaggio delle truppe spagnole. Nella lotta tra Carlo Emanuele I di Savoia e Ginevra aiutò quest'ultima; ma, volendo estorcerne troppo denaro, si alienò le simpatie della popolazione ginevrina. Era da poco finita la guerra di successione di Mantova, quando la Spagna rispondeva all'invito rivoltole dall'imperatore Ferdinando, di soccorrerlo contro Gustavo Adolfo di Svezia. Il S. conduceva nel Palatino 12 mila soldati (1632), soccorreva e liberava Costanza assediata dagli avversarî, e prendeva il forte di Brisach (1633).
Bibl.: Corresp. de d. Gonzalo Fernández de Córdoba con Felipe IV, condeduque de Olivares, ecc., in Colec. doc. ined., LIV, LV; E. Rott, L'affaire de la Valtellina, in Rev. crit., 22 aprile 1907; R. Quazza, La guerra per la successione di Mantova e del Monferrato, voll. 2, Mantova 1926.