SUBTILITAS
Negli scrittori latini questo termine riferito all'arte significa generalmente finezza tecnica, come in Vitruvio, che basa il giudizio intorno ad un'opera architettonica sui tre elementi: fabrili subtilitate, magnificentia et dispositione (vi, 8, 9), e altrove ricorda questa qualità anche nel buon pittore (vii, 5, 7).
Nella pittura in particolar modo questo termine viene adoperato per indicare la sottigliezza della linea, del disegno, specialmente per Parrasio, di cui, risalendo a una comune fonte greca, Quintiliano e Plinio dicono l'uno (Inst. or., xii, x, 4) examinasse subtilius lineas, l'altro (Nat. hist., xxxv, 67) in lineis extremis palmas adeptus, haec est picturae summa subtilitas. Anche Petronio nel descrivere retoricamente un quadro di Apelle riecheggia questo frasario dicendo: tanta enim subtilitate extremitates imaginum erant ad similitudinem praecisae, ut crederes etiam animorum esse picturam (Sat., 83, 2).